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Terza foto: si tratta di un Laffly S35T (trattore a sei ruote motrici) che credo fosse utilizzato in questa configurazione già dai francesi.
Quinta foto: non è un GMC ACK 353, di quelli forniti alla Francia all'inizio della guerra e non mi sembra nemmeno un Dodge, che comunque sarebbe venuto dal Canada.
Però ho qualche dubbio su cosa sia, ma già all'epoca cambiavano disegno della calandra una volta all'anno.
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OK per il mezzo, però non penso proprio che la foto sia del 5 giugno 1944.
Immagino che quel giorno i tedeschi i mezzi se li tenessero ancora ben stretti.
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La prima foto ritrae due ex cannoni d'assalto SU-122-54, prodotti alla fine degli anni '50 e in seguito trasformati in carri recupero o veicoli sminatori, come in questo caso.
Grazie Stecol ;)
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E' una Morris inglese, non una Marmon-Herrington sud-africana
E' vero, scusa !
Accludo la foto del recupero della stessa...
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AB 41 ex- R.E., ex- WH, usata dai partigiani yugoslavi a Belgrado nel 1945.
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Foto troppo piccola per apprezzarla a pieno, però probabilmente si tratta della versione tedesca della 500, prodotta dalla NSU. E probabilmente anche l'altra è una 500.
Se la foto fosse stata scattata in Francia potrebbe trattarsi anche di Simca "Cinq".
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Quando il movimento di resistenza in Danimarca iniziò ad utilizzare le biciclette per agguati mirati a soldati tedeschi e collaborazionisti locali, le autorità di occupazione decretarono il censimento di tutti i velocipedi del paese e l’ obbligo di registrazione degli stessi a nome del proprietario, imponendo l’ uso di una matricola. Ciò rese le biciclette private identificabili, impedendo agli attentatori di sparare ed eclissarsi. Usare biciclette rubate era una alternativa improponibile, dato che avrebbe esposto a rappresaglie i proprietari dei mezzi. Così il S.O.E. britannico requisì ai grossisti di tutto il Regno Unito pezzi di ricambio (rigorosamente non di produzione straniera) e li fece assemblare nelle proprie officine, ottenendo biciclette civili anonime, prive di segni particolari, numeri di serie o marchi di fabbrica. Queste venivano paracadutate ai partigiani in appositi involucri di tela gommata. E potevano essere abbandonate dopo gli attentati senza rischi per nessuno. Nella foto, alcune biciclette e i loro teli protettivi, catturate dai tedeschi poco dopo un aviolancio.
Automezzi italiani della Div. Cor. ARIETE II catturati dai tedeschi a Roma, 11 settembre 1943.
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Fiat 626 nlm
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Interessante!
Allego alcune foto, sempre un po'"fuori dal coro", di alcuni oggetti in Svizzera. "Prede" reimpiegate "per necessità".
Senza farsi confondere dalle insegne riportate successivamente sugli aerei.
Messerschmitt Bf 110 G-4 nachtjäger tedesco sconfinato e "catturato" in volo. Studiato per via del suo radar di ricerca direzionale, reimpiegato su rampa fissa per la protezione DCA dell'aeroporto militare di Dübendorf
Allegato 293094
Bombardiere/ricognitore B-17 americano, danneggiato in volo e alla deriva sopra la Svizzera, fatto atterrare e impiegato quale "base radar"
Allegato 293095
Automobili Peugeot 402, di una serie di veicoli "internati" munite di mitragliatrice modello "11+ per i granatieri motorizzati del BAT 1
Allegato 293096
Questi erano di principio a guardia del Generale Guisan, ma proprio per la mobilità venivano spostate dove necessario.
3 veicoli scesero assieme ad altri granatieri per rinforzare i fanti di stanza ai "bagni di Craveggia" per respingere un tentativo di incursione di soldati della Folgore e della Decima Mas.