Bello e ruspante.
Io dal fruttivendolo solo ....bhé lasciamo perdere :|.
Magari non lo hai nemmeno pagato ....!
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Bello e ruspante.
Io dal fruttivendolo solo ....bhé lasciamo perdere :|.
Magari non lo hai nemmeno pagato ....!
...oppure se lo hai pagato è da supporre che la sig.ra ti abbia chiesto una cifra irrisoria.
No, non l'ho pagato, me lo ha regalato, ho chiesto se voleva qualcosa ma mi ha detto di prenderlo visto che apprezzo questo genere di cose [255
Rinnovo i complimenti!
ogni tanto abbiamo bisogno di prendere la scossa con qualcosa di buono!!!
Domanda;la croce all interno del tondo.
a tuo parere e' di "serie"? sembra quasi artigianale.
Bella domanda, guardandolo bene da vicino non sembra stato stampato sul fregio, sembra quasi stato fatto a mano anche perche come forma sembra irregolare. Bisognerebbe confrontarlo con un fregio uguale a quello, ma non ne riesco a trovare. Guardando il fregio di un altro mio casco artiglieria, la croce all'interno risulta piu "pulita" con gli angoli più definiti, stessa cosa i lati. Ovviamente la mia è solo una supposizione e potrebbe essere uscito cosi dalla fabbrica o essere diventato cosi con gli anni. Mi piacerebbe sentire anche altri pareri di più esperti, o se qualcuno ne è in possesso, mettere una foto del fregio :)
Bello ma il sesto alpini non c'entra nulla. La nappina identifica la sesta batteria di un reggimento art. da montagna. Non dovrebbe essere difficile risalire al reggimento di appartenenza se usato in colonia come sembrerebbe.
A ok, grazie fiammaverde. Come posso risalire al reggimento?
la sesta batteria faceva parte del gruppo Aosta del 1 art.alpina. Quel che non mi torna è che in realtà quel gruppo fornì la 5batteria al 5art. alpina della divisione Pusteria che operò in AOI e non la sesta. Magari altri possono fornire la spiegazione. La croce nel tondino del fregio normalmente identifica i fuori corpo ma se non sbaglio anche i soldati del comando o di qualche altro servizio non prettamente combattente di un reparto. Magari più semplicemente la 5 batteria di allora venne rinforzata con elemento o un elemento della sesta che non cambiò nappina.
Grazie fiammaverde per il tuo commento, proverò a fare delle ricerche [249
Attendiamo sviluppi con interesse!
Ove fosse necessaria altra prova, ecco un'altra foto che illustra interni kaki. Siamo nel 1935. PaoloM
Ti diranno che sono verdi sbiaditi mi sa! Sono irriducibili! Un abbraccio a te Paolo!
Facendo alcune ricerche su internet ho trovato le stesse cose che hai scritto precedentemente, e cioè che la 6°batteria faceva parte del gruppo Aosta ma che non fu inviata in Aoi. quindi viene da pensare pure a me che sia stato mandato in rinforzo della 5°batteria
Ieri tra l'altro l'ho ispezionato per bene con tanto di lente di ingrandimento e torcia per trovare eventuali tracce di scritte, e dalla taschetta laterale è saltata fuori cuesta piuma di uccello, tenuta ferma da un rettangolino di carta [249
Ciao a tutti eccovi il mio acquisto a "Militaria alla Torre", un casco coloniale da ufficiale del 7° Reggimento Alpini, completo del suo corretto fregio e della nappina. A voi le foto:
....nessun commento?.....
A me piace, anche se di caschi coloniali non mi intendo. E' sicuramente di acquisto privato.
questo me l'ero perso,casco bellissimo e in patina,niente da aggiungere a quello che è stato già scritto da altri,
sono i meglio ritrovamenti,[151
ammetto la mia ignoranza in materia di fregi alpini,non riesco proprio a farmeli entrare in testa,li trovo troppo complicati e difficili da datare,perciò per il fregio non faccio testo,
invece il casco a me piace,è un bel trapuntato,non di produzione nazionale,in patina e vissuto,sembrerebbe tutto coerente,usura,soggolo in cuoio,ecc,
Penso di averlo visto sabato,in un banco del cortile esterno..... mi sbaglio??
A me piace tantissimo.
Bologna si ma dentro. Grazie per l'apprezzamento
salve,questo è un casco coloniale che ho trovato da poco,si tratta di un casco di produzione italiana,(ormai un pò più difficili da trovare)
quasi sicuramente è appartenuto ad un ufficiale,che si è fatto la campagna del 36-37
non ha fregi sul davanti e non ne ha mai avuti,ma ha la particolarità di essere tutto scritto all'interno,
un pò di foto:
Chi ti dice che sia appartenuto ad un militare? L'assenza di fregio fa pensare ad un utilizzo da parte di personale civile...come ad esempio potevano essere le "Centurie di lavoratori"...questi molto spesso erano presenti negli stessi luoghi dove erano impegnate le truppe ed hanno concretamente contribuito alla costruzione della rete stradale che portava le truppe sui luoghi menzionati dalle scritte...ad esempio a Enda-jesus venne ricostruito un imponente forte con l'impiego di centurie di lavoratori...
Nel filmato di seguito si vedono all'inizio delle riprese dei lavoratori con casco coloniale come questo privo di fregio...
https://www.youtube.com/watch?v=MbrdTbf_VFs
cosa vuoi che ti dica,tutto può esssere,potrebbe essere stato un lavoratore delle centurie come avrebbe potuto essere un militare,io non so chi era il proprietario dell'elmetto e non conosco i regolamenti,non so se era obbligatorio per gli ufficiali portare il fregio davanti?oppure era una regola che poteva essere disattesa?.
a me è stato proposto questo casco come appartenente a uno che aveva fatto la guerra in africa e mi è piaciuto per la sua semplicità,mi sembra che tutto sia coerente con i canoni costruttivi dell'epoca,comprese le scritte,
purtroppo non riporta nomi all'interno,da cui si possa capire a chi apparteneva,Allegato 239563
comunque ho trovato una foto dove si vede un ufficiale italiano che non ha il fregio sul casco
Tutto può essere...il casco è molto bello, non ci sono dubbi...era solo per fornire una ulteriore possibile attribuzione vista l'assenza del fregio e le iniziali segnate a penna in un punto così evidente...
grazie Adriano,in effetti chi mi ha dato il casco mi ha detto che apparteneva ad uno che aveva fatto la guerra in africa,non essendo un casco da truppa ho pensato che fosse da ufficiale,
poi comunque i ricordi si perdono le persone se ne vanno e quelli che rimangono a volte non ricordano neanche come fanno ad avere certi oggetti in casa,perciò può essere benissimo che invece di andare a fare il militare possa essere andato in africa con mansioni da lavoratore.
Nulla toglie che secondo me rimane un oggetto difficile da reperire,specialmente di fabbricazione italiana,
grazie per averlo apprezzato,[257
Enrico
Io non mi intendo molto di questi oggetti, però ho una foto, anche se non nitidissima, dove sembra che uno dei due personaggi non abbia fregi sul casco coloniale.
Questa foto è mia personale ed è familiare, poiché uno dei due soldati rappresentati è, o meglio era, un mio zio, classe 1913, facente parte del 77° Rgt. Lupi di Toscana che partecipò alla Campagna in Africa Orientale aggregato al 62° Rgt., fornedo 2 ufficiali e 115 soldati di truppa, come si evince anche dal sito Regio Esercito, di cui allego uno stralcio.
A conferma allego anche altre foto, sempre di mio zio, dove si vedono alcuni suoi effetti personali "africani", tra cui un casco coloniale col fregio del 62° Rgt. e una immagine del suo Libretto di Tiro del 1933 dove si vede la sua appartenenza al suddetto 77° Rgt. Lupi; infine una foto di gruppo, durante il periodo del suo servizio militare, nel Bresciano, che indica ancora l'appartaneza ai "Lupi".
Dal sito Regio Esercito:
"Campagna d'Africa 1935-36
Il Reggimento concorre alla formazione del LXX Battaglione complementi con 5 ufficiali e 275 soldati, ed alla mobilitazione del 62° Reggimento Fanteria con 2 ufficiali e 115 soldati."Allegato 239631Allegato 239632Allegato 239633Allegato 239634Allegato 239635
bella integrazione Piero,sono molto belle le tue foto,la mia preferita è quella con la scritta "ricordo d'africa"
Personalmente propendo per utilizzo civile. Nessun reparto militare risulta partito, in viaggio o giunto in AOI tra l'8 giugno e il 7 luglio 1936.
grazie anche a te per essere intervenuto,
non riusciremo mai a sapere se è appartenuto ad un ufficiale oppure ad un lavoratore e questo è un vero peccato,con tutto quello che ci ha scritto dentro avrebbe potuto anche aggiungere nome e cognome,con quello forse saremmo arrivati ad una identificazione,
rimanendo comunque nel campo delle ipotesi,non sarebbe possibile che qualche ufficiale fresco di nomina sia stato assegnato ad un qualche reggimento in africa e sia partito in quella data per raggiungerlo?magari in sostituzione di un altro rimasto ucciso o ferito?oppure partivano sempre insieme alle truppe?
Sì, per carità. Vedo però più probabile un civile, anche per le iniziali sul fronte del casco.
le iniziali potrebbero anche essere quelle all'interno "FO",
Se non ci fossero tutte quelle scritte relative alla campagna in AOI si potrebbe anche ipotizzare un P(olizia) M(ilitare) in qualche campo di prigionia...sappiamo che c'erano internati cui veniva affidato questo compito...anche se abbiamo riscontri che ci fanno concludere che fossero utilizzati per lo più caschi di fornitura britannica...però tutte le scritte farebbero escludere una tale ipotesi...però valeva la pena di metterla sul tavolo...
Bel casco sano e solido , potrebbe essere di tutto anche se effettivamente mai ho visto un casco indossato senza fregio ; tutto può essere comunque ... recentemente ho visionato un album di un Capitano scelto della Gavinana che indossa dalle prime foto in Italia ( reparto schierato ) all'ultima al rientro in nave sempre un Mod 28 truppa con fregio metallico senza coccarda . Noto che non è stato indossato molto , potrebbe essere stato anche ius secondo casco che usava in abiti civili sul quale ha tenuto nota , oppure scritto una volta a casa , le località visitate in AOI .
Guardando il casco noto 2 particolari che , restando nelle ipotesi , possono aggiungere qualche supposizione : aeratori ed etichetta interna .
Si tratta certamente di un casco per acquisto privato derivato dal modello da ufficiale d'ordinanza , 2 aeratori ( invece di 4 ) ed etichetta verde ( invece di quella rossa ) ; detto ciò automaticamente non lo fa diventare un casco ad uso prettamente civile in quanto solitamente questi caschi venivano presi al posto di quelli ordinanza per le minime migliorie che offrivano ( materiali migliori , pesi più leggeri etc etc ) ... per fare un paragone moderno era un po' come l'acquisto privato di un basco più piccolo rispetto a quello che veniva fornito dai magazzini del reparto .
Una variante dello stesso casco tropicale senza aereatori portato da un Capo Squadra della MVSN.PaoloM
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Casco coloniale 19° artiglieria, divisione Gavinana, con fregio disegnato (da notare i buchi per il fregio metallico), il soldato ha scritto inoltre Adua 6-10-35 sul lato sinistro, mentre nella parte posteriore i nomi delle località di Macalle e Amba Aradam. All'interno (oramai quasi illeggibile) un nome, Pasquina. La tela è color kaki oliva.
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