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Allegati: 1
grazie Harris per il tuo intervento.
Questo però mi fa sorgere alcuni dubbi;
Quel'era l'altezza prevista della camera di tiro ? Essendo la feritoia più piccola ed il sistema di rinculo permette di abbassare la canna, non c'era bisogno di una camera di tiro con le volte così alte, come quelle di Vallalta. ( prometto di fare i rilievi anche in sezione della cannoniera, anche se ad occhio la volta arriva ai mt 5 ).
Se osserviamo la foto che ho postato sopra, non si vede alcuna corda che limiti il movimento in alto della culatta. Se poi prendiamo in esame anche la foto che segue, un 149G montato sullo stesso affusto da batteria costiera, fotografato sul Col Vaccher nel dicembre 1915, anche qui manca la corda. Questo mi fa pensare che le feritoie possano essere state realizzate più alte, perché gli affusti utilizzati effettivamente in guerra, non avevano il sistema di abbassamento della canna.
Allegato 274957
Nel frattempo, questa mattina ero di passaggio alla cannoniera ( dovevo trovarmi con il sindaco di Mesenzana per alcune cose alle trincee San Martino-San Michele ) ed ho misurato l'altezza al ginocchiello delle feritoie.
L'altezza delle feritoie nelle camere per i pezzi da 149A è di mt 1,80, mentre quella delle feritoie da fortezza è mt 2,00.
Questo avvalora la mia tesi che le camere di tiro per batteria costiera siano state realizzate come da progetto originale, almeno in alcuni particolari.
Il pavimento è stato adattato all'utilizzo dei 149A su affusto campale.
Per quanto riguarda la presenza di sistemi a pivot, non ho notizia.
Bisogna tener conto che le armi non arrivarono mai alle piazzole costruite. Tutto è stato costruito in previsione di qualcosa, che non si è avverato.
Infatti dopo Caporetto i lavori andarono avanti a rilento ed anche i finanziamenti furono limitati.
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Allegati: 16
ARTIGLIERIA
La batteria che ora descriverò è denominata come segue:
Settore: Verbano e Ceresio
Sottosettore: Sasso Piatto
Raggruppamento: VIII° Besano
Numero e sede del gruppo: XXIX Monte Grumello
Numero e tipo di dell'appostamento: 76 due piazzole blindate - 2 scoperte
Armamento: 149G
Denominazione della località: Sella di Grumello
Quota: 689 mt.s.l.m.
Obiettivi: Arbostera, diga di Melide, Sasso Piatto, rotabile da Melide fino a Capolago
Osservatorio: XL° Monte Pravello quota 1014 e XLI° Croce di monte Orsa quota 842
Questa batteria viene denominata Sella di Grumello, perché l'accesso è dalla strada che arriva al monte Grumello, ma di fatto si trova sulle pendici del monte Pravello.
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Per arrivare a questa batteria bisogna arrivare a Besano prendere la strada interna che costeggia il monte Grumello. Bisogna arrivare al sentiero, che ora è marcato come uno dei sentieri dei fossili. Si tratta invece della strada militare che porta da Besano al Monte Grumello alle pendici ovest del monte Orsa, dove si trovano altre due batterie, oltre a questa. Il sentiero è una strada bianca all'inizio della quale, purtroppo, c'è solo posto per tre macchine. Iniziando a salire bisogna restare sempre sulla strada principale per almeno 2 km. Non prendete la strada larga che troverete a salire a destra, perché vi porterà alle altre batterie. Si passeranno vari ponti dell'epoca
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Arrivati al bivio chiamato "dei due bar" ( anche se di bar non ce n'è neanche uno ) si prende la strada a che sale a destra. Se aveste proseguito a sinistra sareste arrivati al sentiero che porta all'osservatorio del monte Grumello.
Dopo poco meno di 1 km e tre tornanti, sulla sinistra a 20/30 mt dopo un tornante che evita un ruscello, troverete la strada d'accesso alle prime due piazzole della batteria. La prima è blindata. Ho fatto il disegno solo della prima piazzola,che è blindata, perché le misure delle altre sono uguali ed anche lo schema delle vie di fuga e delle camerette e dei magazzini munizioni è simile.
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Entrando, troviamo a destra una cameretta che porta ad un deposito munizioni a fondo cieco. Mi sono reso conto di non aver fatto foto di questi due vani.
Prendendo a sinistra saliamo verso la piazzola vera e propria.
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Se usciamo vedremo l'entrata, che si collega alla strada.
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La vista della piazzola dalla parte della luce di volata.
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Rientrando andiamo al camminamento opposto a quello da cui siamo arrivati ed avremo in sequenza: un'altra cameretta ed un altro deposito munizioni. Normalmente i depositi munizioni hanno il soffitto più basso rispetto a quello delle camerette dei serventi, e sono anche ambienti più piccoli.
Seguendo il tunnel usciamo sulla strada che porterà alla piazzola seguente.
Prima di arrivare alla piazzola incontriamo una postazione per mitragliatrice scavata nella roccia. Una scala sulla sinistra ci fa entrata in un tunnel
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La mitragliatrice copriva la sella che si trova tra il monte Pravello e il monte Grumello, difendendo la batteria da attacchi e coprendo le spalle all'osservatorio del monte Grumello.
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Allegati: 41
dopo aver passato la postazione per mitragliatrice, c'è un'altra scaletta sulla sinistra, che ci porta al primo camminamento coperto.
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Sulla sinistra una stanzetta serventi e poi si arriva alla piazzola. Qui vista da fuori.
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Prendendo il camminamento coperto, ci troviamo sulle scale che ci portano all'altra uscita. Qui viste dal basso.
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Usciamo sulla strada. Dobbiamo a questo punto tornare indietro sulla strada militare principale. Salendo incontriamo uno slargo della strada.
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Prendiamo la strada a sinistra ed arriviamo alla terza piazzola ( la seconda scoperta ).
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Dettagli della piazzola. Ricovero di destra.
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Ricovero di sinistra.
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Se prendiamo quest'ultimo, ci troviamo di fronte ad una scaletta che scende al deposito munizioni ( a destra ) ed ad una uscita, ostruita da detriti.
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Questa uscita ci porta ad una trincea che costeggia il muro di sostegno della strada militare.
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Risaliamo sulla strada e arriviamo al camminamento di destra.
Questo ci porta ad una stanzetta per i serventi.
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Continuando usciremo in una trincea che, a salire, ci porta ad un'altra stanzetta, ma più grande.
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Allegato 275333 La foto è presa dalla trincea entrando dalla finestra.
Proseguendo nella trincea ci troviamo di fronte ai rovi e gli alberi che sono cresciuti in mezzo e non ci permettono di salire quelle, che avrebbero dovuto essere le scale d'accesso alla piazzola successiva ( blindata ). Ci tocca salire lungo le murate della trince, facendosi largo tra i rovi ( oppure si torna indietro e si prende la strada principale ).
Salendo dalla strada ci troviamo a destra un'entrata ad un ricovero e di fronte il ricovero di sinistra e la piazzola.
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Di fronte a questa entrata troviamo la scala che arriva dalla trincea sottostante.
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Andiamo avanti ed ecco la piazzola.
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Entriamo dal ricovero di sinistra, che però è solo un corridoio.
Ci troviamo nella piazzola. vista dalla strada
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Vista dalla luce di volata.
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Entriamo nel ricovero di destra e ci troviamo, a sinistra, prima una stanzetta per i serventi, con finestra.
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La finestra vista dall'interno della stanza.
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Proseguiamo ed arriviamo al deposito munizioni.
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La stessa porta vista dall'interno del deposito.
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Continuando passeremo sotto la strada militare principale che prosegue per altri 3 chilometri, fino ad arrivare al confine con la Svizzera.
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e ci troviamo ad uscire dalla porta che abbiamo trovato sulla destra, di fronte alle scale della trincea della piazzola precedente.
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Non ci resta che tornare indietro alla macchina.
Poiché la strada militare prosegue fino al confine, all'altezza dell'ultima pietra miliare, che non riporta alcuna cifra, ma solo "SM", basta prendere il pendio a destra, sulla curva subito dopo la pietra e ci si ritrova alle trincee del monte Pravello, di cui ho trattato in modo un pò spiccio all'inizio di questo post. Attenzione però che il terreno è molto ripido e che, facendo così, si scollina e si arriva al paese di Viggiù. Saremo passati dalla Val Ceresio alla Val Cornee , sua parallela.
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Allegati: 6
Ora però ho un quesito, sempre sperando che ci sia qualcuno "a conoscenza dei fatti", che possa illuminarmi. All'entrata di tutte le piazzole, ma anche in alcuni punti della murate che costeggiano le varie strade d'accesso alle piazzole, ho trovale due "anelli" sovrapposti, che suppongo avrebbero dovuto sostenere un palo.
Il primo anello si trova a 70 cm dal terreno. La distanza tra i due anelli è di 50 cm e il diametro è di 22 cm
Quelle delle piazzole.
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Queste quelle lungo le murate.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
spinger
ARTIGLIERIA
(...)
Numero e tipo di dell'appostamento: 76 due piazzole blindate - 2 scoperte
Armamento: 149G
(...)
Ciao, oltre che molto ben fatto, è molto interessante la scelta della tipologia costruttiva della batteria. E soprattutto degli elementi complementari che comprendono anche la difesa ravvicinata! Bravo!
Per comprendere la scelta costruttiva hai altri indizi derivati dai vari rapporti "d'epoca"?
Sostituendo il pezzo da 149G con un 149A si sarebbe potuto cannoneggiare anche Lugano (sopratutto a est) e procurare danni più seri alla rotabile (sopratutto alle gallerie!) Il pezzo da 149G è forse imposto da una strada particolarmente ardua?
Per i pali: come avvenivano le comunicazioni dagli osservatori e tra le altre batterie? (purtroppo i resti delle batterie nel settore di mia conoscenza sono tali che questi dettagli assolutamente sono inimmaginabili da reperire?)
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Per quanto riguarda le scelte costruttive d'epoca, mi baso sul rapporto del novembre 1917 e della "rivista di artiglieria e genio", di cui ho scaricato molti volumi dal 1888 al 1909. Ogni tanto consulto, sempre questa rivista, on line per i volumi che mi mancano. Inoltre ho due libri del Rocchi, del 1903 e del 1908.
Credo che la sostituzione del 149G col 149A avrebbe comportato dei rischi al momento del rinculo. La luce di volata permette solo mt 180, che è il limite di rinculo del 149.
Utilizzando un G al posto di un A, limitavi il rischio di sbattere con la canna al massimo dell'alzo.
Per quanto riguarda le comunicazioni, le prove che ho, danno solo indicazioni di telefoni da campo. Gli osservatori del Monte Tre Croci e del monte Orsa hanno ancora alcuni ganci appesi al soffitto della galleria d'accesso, ganci sui quali avrebbero dovuto correre i fili dei telefoni. Inoltre l'osservatorio XIX del Sasso Cadrega ( facente parte del forte di Vallalta ) ha i loculi per i telefonisti, che ancora hanno i perni per le panche ribaltabili.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
spinger
Per quanto riguarda le comunicazioni, le prove che ho, danno solo indicazioni di telefoni da campo.
Ok: quindi se non interrati (i cavi) quei pali avrebbero potuto sostenere le linee. Oppure no?
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In teoria sì, ma mi hai fatto venire un dubbio.
Appena possibile questa settimana leggerò gli articoli relativi alle trasmissioni sulla Rivista di artiglieria e genio. Ricordo che in un paio di loro numeri di inizio '900 parlavano di come posizionare i pali per l'antenna del radio-telefono.
Riguardando la disposizione dei pali, che ho riportato sul mo taccuino, questa non è omogenea. Infatti due coppie di anelli si trovano sul lato sinistro ed una coppia a destra dell'entrata delle due piazzole blindate e lungo i muri della prima piazzola blindata, sia a scendere sia a salire.
Inoltre ho postato la foto di due coppie di anelli su di un muro. In realtà lungo quel muro ce ne sono 6 coppie a circa 50 cm l'una dall'altra. Non ha molto senso mettere così tanti pali per fili del telefono lungo un muro. Si tratta del muro che si incontra per primo arrivando alla prima piazzola blindata. Altre 3 coppie di anelli si trovano sul muro che sale verso la prima piazzola scoperta.
Penso che i pali, se erano studiati per le antenne, erano stati posizionati in modo da ricevere il segnale dagli osservatori di riferimento, per poi passare gli ordini via telefono alle altre piazzole.
Poiché non sono a casa e non ho con me la chiavetta con le foto ed i documenti, darò altri miei pensieri in merito a questo, appena posso in settimana, perché ho alcuni dubbi
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Allegati: 2
A complemento della bella cartina di Spinger una foto epoca dall'alto (1945):
Allegato 275520
La cartina permette appunto di identificare la batteria! Anzi, Spinger, potresti apporre la tua ricostruzione su questa foto!
Un altro possibile scopo dei fissaggi per gli ipotetici pali.
Con due premesse però:
1. ripeto che mi intendo poco delle opere della Cadorna
2. il mio passaggio all'appostamento 76 risale ad alcuni anni fa, quindi non ricordo bene.
quindi per il punto 1:
l'idea di pali per sorreggere cavi provenienti da monte Grumello-Pravello-Orsa e ritrasmettere lungo le piazzuole della 76 derivano proprio dai locali (con finestra bassa larga) che a suo tempo non avevo ancora visto negli altri appostamenti da me visitati. Avevo stabilito essere dei posti comando tiro.
Avevo percorso il tratto di bosco tra le due piazzuole "basse" e le due "alte" alla ricerca di eventuali altri pali (tra l'altro solo il quel modo avevo trovato la piazzuola scoperta alta. Era assolutamente immersa nella vegetazione e anche la strada di accesso del pezzo era assolutamente nascosta). Questo anche discendendo verso il grumello dove cercavo anche una seconda feritoia*** (mitragliatrice) che mi era parso vedere in una precedente visita al caposaldo e osservatorio del citato monte. Non ho trovato niente.
per il punto 2:
non ricordando bene magari sbaglio ma mi sembra di aver visto i sostegni per pali più che nelle due piazzuole basse (vedi locale con finestra del punto 1 e ingressi piazzuole o perlomeno piazzuola blindata). Guardo questa foto:
Allegato 275519
Quindi i pali non potevano essere in qualche modo i sostegni per una "blindatura" supplementare?
(vi è sempre il concetto di blindato che non sempre corrisponde alle coperture con palpebra in cemento armato ma sembra vi fossero molteplici possibilità).
Ecco che ancora una volta si verifica una certa elasticità nel realizzare gli appostamenti. Difficile fissare "regole". Qui abbiamo:
- una batteria per 4 pezzi di cui due in piazzuole blindate con cemento armato
- batteria di cannoni 149G su di un crinale
- batteria protetta da postazione sottoroccia per mitragliatrice***
*** riguardo a postazioni mitragliatrice (i cui basamanti sono dissimili)
- il caposaldo del monte Grumello sembra riservare un paio di mitragliatrici alla copertura/protezione dell'appostamento 76, in particolare della sua falesia anteriore e della pendice che sale al Pranello
- la mitragliatrice dell'appostamento 76 sembra puntare sul Grumello quale protezione reciproca
- non ho trovato l'accesso alla seconda feritoia vista nella falesia dell'appostamento 76... quindi forse si tratta semplicemente di un distacco roccioso...(a sinistra lungo la falesia).
Non ho trovato invece nulla scendendo da est dal confine Svizzero. Una vasta porzione (soprattutto una valletta non troppo difficile) sembra indifesa. Strano questo fianco poco protetto e indifendibile anche dalle prime trincee al Poncione d'Arzo (Pranello)
Il gran numero di mitragliatrici puntano infatti in un settore più a Nord (raggiungibile dal Serpiano). Cioè proteggono un (relativamente) profondo accesso tra le due falesie anteriori al caposaldo sul Grumello e l'appostamento 76 (direi difficili da scalare)
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Allegati: 6
prima di rispondere, mi permetto di fare una precisazione. La soluzione ai dubbi che ho, si trova presso l'archivio storico del Genio Militare a Roma, ma non ho il tempo per andare a consultare i disegni originali e le istruzioni relative alle costruzioni. Quindi le mie sono congetture basate su dati dell'epoca precedente alla Prima Guerra Mondiale in mio possesso.
Allego la foto in bianco e nero, con la corretta posizione dei manufatti. Poiché non sono un genio del computer, ho semplicemente stampato la foto e realizzato il mio disegno a mano. So che non è un bel vedere, ma è fatto con molto amore. [151
Allegato 275590
Per rispondere alla eventualità di cavi provenienti dal Pravello o dall'Orsa, ho rifatto il disegno della piazzola blindata con la posizione degli anelli. Non sono in scala, perché se non si perderebbero ( visto che è a 1:200 ).
Allegato 275591
Non credo che gli anelli posti all'entrata della piazzola possano essere necessari ad un sistema di pali per una copertura ulteriore.
Questo per tanti motivi.
1. Perché prevedere una copertura ulteriore ad una piazzola blindata, quando quelle scoperte non hanno alcun anello ?
2. La struttura della copertura prevede due contrafforti, per contrastare la spinta del doppio soffitto. Aggiungere ulteriore peso avrebbe messo in discussione la capacità di portanza dei contrafforti.
3. Gli anelli si trovano anche sui muri esterni ai ricoveri, quindi potrebbero prevedere una ulteriore copertura per questi.
Ma se così fosse non avrebbe senso mettere dei pali che non tocchino terra, ma siano appoggiati solamente al muro stesso.
Allegato 275592
Allegato 275594
4. Se i pali sostenessero dei fili del telefono in arrivo dai monte subito sopra, non avrebbe molto senso metterne così tanti, soprattutto se si pensa che i fili in arrivo non arrivavano con un sistema di pali, ma erano semplicemente srotolati e lasciati a terra od appoggiati ad eventuali alberi.
5. Come dicevo ricordavo un articolo sulla Rivista di Artiglieria e Genio del 1905, in cui si parla di una "stazione mobile di telegrafia senza fili" di costruzione tedesca.
Visto lo schema dell'antenna, ho pensato subito che i pali potessero tenere un'antenna. Questo avvalora la tua ipotesi di una stanzetta trasmissioni e non ricovero serventi, come ho scritto io, proprio in corrispondenza dell'antenna.
Vedi schema come si trova sulla Rivista.
Allegato 275595
Quest'antenna ha schema a triangolo ottuso, prevede almeno 3 pali tubolari a telescopio alti 10 mt posti ad una distanza di mt 30. Se guardiamo il disegno comprendente gli anelli, la distanza tra gli anelli sui muri della stanza trasmissioni più lontani tra loro è di circa mt 18, cioè la metà. Questo tipo di antenna permetteva un trasmissione a massimo km 25.
Per ora la mia lettura e classificazione degli articoli di questo rivista va dal 1888 e si ferma al 1906. Probabilmente progressi tecnologici dal 1906 al 1916 possono aver permesso di ridurre l'ampiezza e l'altezza dell'antenna.
Per quanto riguarda l'uniformità di costruzione, può darsi che i lavori di costruzione si siano fermati nel 1917, dopo Caporetto e quindi, le piazzole hanno misure uguali, ma coperture diverse. Abbiamo visto che le piazzole del Castello di Cuasso sono dieci: 8 coperte, 1 scoperta ma con gli accessi ai rocoveri coperti, 1 solo provvista di arrivo dei camminamenti, ma senza la copertura alle vie d'accesso a quest'ultimi.
Inoltre secondo il rapporto del '17, c'è un'altra batteria che ha due piazzole blindate e due scoperte. Si tratta della n. 66 alla Bocchetta Stivione, sul monte Piambello, sopra Cuasso al Monte.
Ho notato anch'io che i basamenti delle mitragliatrici sono dissimili e credo che ci fosse una certa discrezionalità, lasciata agli ufficiali, che dirigevano i vari settori di costruzione. Però rimane l'omogeneità all'interno dello stesso settore ( vedi i basamenti che si trovano a Cassano Valcuvia ed Masciago Primo fino ad arrivare a Ghirla ( cioè tutto il comprensorio del monte Scerré ).
Per quanto riguarda le postazioni per mitragliatrici del monte Grumello, non posso dire nulla, perché l'ultima volte che ci sono stato risale al 1995. Aspetto di avere un pò d'Alzheimer per riacquistare la memoria a lungo termine. Scherzi a parte, me ne occuperò appena possibile.
Mi sto rendendo conto che i miei thread sono un po alla "saltapicchio", quindi sto cercando di rendere più omogenea la mia esposizione. Ho iniziato a raccogliere i dati relativi alle postazioni d'artiglieria sulla strada Boarezzo-cima Monte Piambello e penso di iniziare qualcosa di maggiormente coerente prendendo in esame questo monte nella sua totalità.