Non ho trovato altrove un topic...oggi ci ha lasciato l'ultimo reduce italiano della Grande Guerra! Che tristezza!
Visualizzazione Stampabile
Non ho trovato altrove un topic...oggi ci ha lasciato l'ultimo reduce italiano della Grande Guerra! Che tristezza!
ho fatto due conti a mente e questo signore doveva essere ultracentenario o sbaglio?
110...
Onore a lui!!!
Onore a quest'uomo.. R.I.P.
Onore a lui.
Riposi in pace
Delfino Borroni
Riposa in pace!
110 ANNI?! Però! Doveva essere un duro! Ad ogni morte di questi uomini il mondo perde modelli di comportamento a cui ispirarsi, persone che rappresentano valori che col tempo sempre più vanno scemando...è banale, ma sono sempre i migliori, coloro che se ne vanno.
Rest In Peace.
Se non erro doveva essere della zona di Pavia. Onore al Signor Delfino Borroni. Riposi in pace.
Agenzia ANSA 2008-10-26 21:15
MORTO L'ULTIMO CAVALIERE DI VITTORIO VENETO
"ROMA - E' morto oggi, a 110 anni compiuti da poco, Delfino Borroni, l'ultimo cavaliere di Vittorio Veneto. Borroni, nato il 23 agosto 1898 a Turago Bordone, piccolo paese nelle vicinanze della Certosa di Pavia, era ospite di una casa di riposo per anziani in Lombardia. Arruolato nel corpo dei bersaglieri come soldato semplice, venne mandato al fronte sull'Altipiano di Asiago.
Tornò a casa nel Natale del 1918. Tre anni dopo fu assunto dall'azienda tranviaria e impiegato come macchinista sul tram chiamato 'Gamba de Legn' che percorreva la linea Milano-Magenta-Castano Primo, il paese dove ha abitato per moltissimi anni, continuando a fare anche dopo la pensione il meccanico di biciclette, la sua grande passione."
http://www.delfinoborroni.com/
e con lui se ne è andato anche l'ultimo degli eroi della grande guerra........
Ciao Delfino!!!
PREGHIERA DEL BERSAGLIERE
"A te, eterno Iddio,
Signore della pace, noi
Bersaglieri di La Marmora
innalziamo la nostra preghiera.
Tu, che ci hai fatto conoscere le asperità*
di tante battaglie, il gaudio di tante vittorie,
la pena di tante rinunce,
fa che raggio di gloria illumini
sempre la nostra fronte.
Fa che la terra trema sotto il nostro piede
veloce e i nostri occhi mai vedano vinte le nostre
armi, mai piegata la
Bandiera della Patria.
Tu, che ci hai dato un cuore di fiamma,
guida i nostri passi
sulla via dell'onore e,
se un giorno dovessimo cadere,
rendi forte l'animo delle nostre mamme
e delle nostre spose.
Benedici o Signore le piume chi ci tramandano
Un secolo di assalti
Benedici i nostri cuori che palpitano per la Patria
Santa, benedici coloro che,
dal Mincio al Don, dal Don a Poggio Scanno,
sul campo restarono.
Benedici l'Italia e gli italiani tutti.
Ascolta, o Dio Onnipotente,
la viva voce di chi solo a Te si arrende".
Nino Tramonti
Brutta notizia davvero ieri lo scrivevo in un altro post, muore un epoca con lui!
condoglianze alla famiglia e onore a questo ultimo soldato della grande guerra che grazie alla sua non giovane età* ha dato la possibilità* di farsi apprezzare pure dai + giovani.
addio!!!
Una bruttissima notizia, riposi in pace.
Fra l'altro era di Castano Primo, paese vicinissimo a me, distante appena qualche chilometro e da giovane è stato il macchinista del Gamba de Legn (Gamba di legno), treno mitico della mia zona, che faceva tappa anche qui a Cuggiono, appena ad un centinaio di metri da casa mia, così soprannominato per l'estrema lentezza con cui procedeva, il treno fu poi mitragliato da aerei alleati durante la seconda guerra mondiale, proprio qui, a Cuggiono, e l'attacco causò molte vittime civili.
Blaster, era di Castano Primo, paese vicinissimo a me, distante appena qualche chilometro.Citazione:
Originariamente Scritto da Blaster Twins
eccolo qui
http://it.youtube.com/watch?v=9kfvQO47B_U
Quoto!Citazione:
Originariamente Scritto da cocis49
May he rest in peace with his brave fellows! Honour to ye, Delfino!
See ye,
Francis
Quel cielo che tante volte avrai guardato dalle trincee ti accolga nella sua immensità*.
Vai tranquillo Delfino Borroni,li non troverai più nemici ma tanti fratelli.
Riposa In Pace
Gianfranco
Con lui finisce un pezzo di storia.
Riposi in pace.
Oggi ho sentito la notizia al telegiornale...e così se ne è andato anche l'ultimo soldato che ha visto la Prima Guerra Mondiale in tutta Europa.. Non sò che dire ma sono veramente triste.
Ciao da Franz
QuotoCitazione:
Originariamente Scritto da EnzoLuca
Le trombe del Cielo suonino a festa...RITORNA AL PADRE L'ULTIMO EROE!
Grazie Delfino,riposa in pace.
[attachment=0:2qknp0ua]poesia.jpg[/attachment:2qknp0ua]
Con lui purtroppo si è chiusa una pagina della nostra storia. Riposi in Pace!
Allego per completezza (articolo dalla rete)
Delfino Borroni
CASTANO PRIMO (Milano) – Si è spento domenica, a 110 anni appena compiuti, Delfino Borroni, l`ultimo reduce italiano della Grande Guerra e l`ultimo cavaliere di Vittorio Veneto, l`onorificenza istituita dalla Repubblica nel 1968 per «esprimere la gratitudine della Nazione» a tutti coloro che avevano combattuto sul fronte durante la prima guerra mondiale per almeno sei mesi. Borroni era nato il 23 agosto del 1898 a Turago Bordone, in provincia di Pavia, ma da anni viveva nella casa di riposo Don Guanella a Castano Primo, nel Milanese, dove si era trasferito dopo il matrimonio.
ONORI MILITARI – Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha espresso profondo cordoglio per la sua scomparsa del bersagliere: «Desidero far pervenire alla famiglia del defunto - ha dichiarato il ministro - i sentimenti più profondi e la grande partecipazione delle Forze Armate per la grave perdita. Delfino Borroni, che era l'ultimo dei sopravvissuti della Grande Guerra e che aveva combattuto a Caporetto - ha proseguito La Russa - rimarrà un fulgido esempio di profondo attaccamento ai valori della Patria». Al fante saranno riservati i funerali di Stato. La cerimonia, che all'inizio avrebbe dovuto svolgersi nel Duomo di Milano, per desiderio della famiglia si terrà invece a Castano Primo, dove Delfino Borroni viveva con i suoi figli, Angelo, Pinuccia, Erminia e Maria e tredici pronipoti. La camera ardente è stata allestita lunedì pomeriggio nella sala consigliare del Comune di Castano Primo.
CAPORETTO - Nel 1917, a diciannove anni, Delfino Borroni fu arruolato di leva nei bersaglieri ciclisti. Da allora combatté sul fronte dell`altopiano di Asiago, poi sul Pasubio e infine a Caporetto, dove visse l`esperienza delle trincee. Proprio a Caporetto fu fatto prigioniero, ma dopo qualche settimana riuscì a fuggire e a unirsi ad un battaglione italiano a cavallo. Finita la guerra, nel 1918 riprese a fare il meccanico, poi si sposò e si trasferì a Castano Primo, dove fu assunto come macchinista sul «Gamba de Legn», lo storico tram milanese. La seconda guerra mondiale la evitò proprio perché prestava pubblico servizio. Dopo la sua scomparsa, al mondo restano solo altri sette reduci del primo conflitto mondiale: tre in Gran Bretagna, due in Canada (tra cui una donna, Gladys Power, di 109 anni), uno in Australia, uno negli Stati Uniti.
TESTIMONIANZA – «Caporetto è stato il posto peggiore che ho visto durante la guerra» aveva sempre dichiarato il bersagliere, che grazie alla memoria vivissima in questi anni ha confidato le sue memorie a decine di storici, provenienti da tutto il mondo. «La vita in trincea era terribile – ricordava Borroni - Il freddo, la fame, il rombo delle granate, poi c`erano gli attacchi con il gas. Quando pioveva, poi, si aveva la tentazione di dormire, ma quello era il momento in cui un attacco era più facile, allora il capitano passava, con indosso il suo cappello nero e ci urlava di stare all`erta. Una sera dei soldati del suo battaglione fuggirono dall'accampamento per andare a trovare le loro mogli, che vivevano in un paese lì vicino. Furono scoperti e mandati davanti al plotone d'esecuzione, ma noi compagni impedimmo la loro morte urlando "allora ammazzateci tutti", perché tanta era la nostalgia delle nostre famiglie». A Caporetto, anche il fante rischiò di morire. «Il sergente mi disse di uscire a vedere la situazione fuori dalla trincea. Io gli chiesi perché mandava a morire me che ero il più giovane e lui mi rispose che tutti gli altri avevano figli», raccontava il bersagliere. «Allora uscii strisciando, ma un proiettile mi colpì subito sullo scarpone. Mi finsi morto accanto a due cadaveri di altri soldati e quando gli austriaci se ne andarono, raggiunsi i miei compagni in ritirata. Il sergente mi prese la testa sulle ginocchia e pianse». Dopo qualche settimana, Delfino fu catturato. «Una volta, in prigione, cominciai a urlare, volevo scrivere alla mia famiglia che da sette mesi non aveva notizie – spiegava il veterano - L`ufficiale austriaco mi rispose: "io è da dieci anni che non torno a casa", ma poi mi diede un foglio e una penna».
FUGA - Qualche mese dopo, la fuga. Dopo un giorno di marcia, alla sera, nella prigione, anche l`ufficiale romeno di guardia crollò dal sonno. Delfino fuggì e si unì a un battaglione italiano a cavallo, poi prese un treno che lo portò a Piacenza. Da lì, scrisse ai genitori, che lo raggiunsero. «Stavo riposando in una tenda, alzai gli occhi e vidi gli scarponi di mio padre. Mia madre lanciò un urlo così forte, che quasi mi moriva fra le braccia». I suoi racconti si trovano anche in Rete
Onore al bersagliere Delfino Borroni , ultimo Cavaliere di Vittorio Veneto.
Da anni frequento le manifestazioni militari ed ho visto diminuire sempre più il numero dei Cavalieri di Vittorio Veneto, i loro adrian in allumio verde tapparella, il loro passo incerto ma pur sempre gagliardo. Da qualche anno non ce n'erano già più e ogni tanto un manifesto funebre con il bordino tricolore ci ricordava che un'altra pagina del logoro libro dei ricordi si era incenerita per sempre. Mio zio Vincenzo, Cavaliere di Vittorio Veneto, in punto di morte mi additò i quadri con le sue Croci di Guerra, il Cavalierato di Vittorio Veneto, la medaglietta d'oro del cinquantenario e la cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto appunto e mi disse "Voglio che li tenga tu".
Io non so se con la morte del nostro Bersagliere sia da considerarsi cessato l'Ordine di Vittorio Veneto, ma sarebbe utile mantenerlo per decorare (anche senza vitalizio, se si preoccupano di questo) i Reduci, tutti i Reduci della 2ª Guerra Mondiale.
Per quel poco che posso, per qualche giorno, il mio piccolo e antico Tricolore sarà dietro il vetro della mia finestra. Un modo per salutare il Bersagliere Delfino Borroni.
PRESENTE !
Delfino è l'ultimo ad andare avanti di tanti che l'hanno preceduto sul campo di battaglia o negli anni successivi.
Presentat arm ed ora più che mai: Onore ai Caduti!
Le schiere gloriose sono adesso lassù ricompattate.
Chiedo scusa se se non è il giusto topic, anche se me per si tratta di storia
Navigando in rete mi sono inbattuto in questa notizia.
Morto l'ultimo reduce italiano della Grande guerre.
Delfino Borroni l'ultimo reduce in vita delle prima guerra mondiale il 28 ottobre 2008 ha raggiunto i suoi compagni.
Era nato in provincia di Pavia nel lontano 23 agosto 1898.
Borroni a diciannove anni venne arruolato nell'esercito come bersagliere ciclista, ma venne mandato a combattere sul Pasubio e in Valsugana. Fatto prigioniero dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto, riuscì a fuggire e a tornare casa.
E' stato decorato con la Medaglia di cavaliere di Vittorio Veneto.
Combattè anche durante la seconda guerra mondiale, durante la quale venne ferito in un mitragliamento aereo.Tornato a casa anche stavolta, si stabilì a Castano come tramviere.
Borroni era l'ultimo veterano italiano della Grande Guerra ancora in vita, dopo la morte di Lazzaro Ponticelli e Francesco Domenico Chiarello, scomparsi entrambi nei mesi scorsi.
Le esequie si sono svolto oggi .
Al mondo, ora, rimangono soltanto quattro reduci della prima guerra mondiale: tre inglesi e un americano.
Penso che sia doveroso mettersi all'impiedi e salutare un patriota.
C'è già* un topic.
Ci sono già* due topic a tal riguardo,per piacere non apriamone di altri,guardiamo bene le discussioni che sono già* presenti nel forum,soprattutto quando ci sono "eventi" di questa porata.
Grazie della collaborazione!
Come potete vedere ho unito tre topic uguali in uno unico,stando attento alla cronologia d'inserimento.
Cerchiamo,in futuro,di non aprire più topic su uno stesso argomento.
Grazie della collaborazione!
Di solito non intervengo in questo tipo di argomenti, mi sembra sempre di scarso valore quel che posso dire.
Però le parole di Baytown mi hanno commosso, sinceramente.
Anch'io per anni, tanti anni fa, da bimbo, poi adolescente, seguivo rapito le commemorazioni del 4 novembre, vedevo questi vecchi ai miei occhi, ma negli anni 60 o 70 ancora baldanzosi e dritti, coi loro Adrian in testa, o i cappelli da bersagliere e anche qualche alpino, fieri ed orgogliosi, le medaglie sul petto.
Poi sempre meno....poi mi ha cominciato a fare tristezza e non ci sono più andato, alle celebrazioni....chissà* fra quattro o cinque giorni se ancora, nel mio paese, ci sarà* la solita manifestazione del 4 novembre; se c'è stavolta ci vado, sarà* il mio modo di celebrare i milioni di Delfino Borroni che se ne sono andati prima di lui, e oggi oramai tutti di nuovo insieme, spero, in una sorta di contrappasso positivo, a ricevere la ricompensa per le sofferenze patite quando, da ragazzini, il destino li ha fatti diventare protagonisti di una pagina di Storia così tragica.
E non posso che ricordare mio nonno, anonimo soldato classe 1897, scomparso oramai dal 1972...Parlava poco e malvolentieri di quella guerra, che gli aveva lasciato artrosi e tante ferite nel corpo, e probabilmente anche nello spirito.
Qualche volta parlava di un paesino, Castagnavizza, come di un lontano incubo.
Io non lo trovavo sulle carte geografiche o nelle enciclopedie, e gli dicevo "Nonno, ti sbagli, non ti ricordi bene..." e lui scuoteva la testa....
Tanti anni dopo, a Redipuglia, lui non c'era già* più, una piccola scritta su una delle tante lapidi, uno dei tanti luoghi di martirio....Castagnavizza....nonno aveva ragione....ma dov'è sto posto?
Ancora tanti anni dopo, non più di un anno fa, le solite navigazioni su internet, Castagnavizza oggi Kostanjevica, perfino qualche foto d'epoca, in Slovenia....
Una sacca di resistenza italiana, settimane di accerchiamento e combattimenti e infine sganciamento fortunato di pochi superstiti, durante la rotta di Caporetto....
Ecco dove mio nonno e tanti altri giovani che nonni non sono diventati e che non l'hanno potuto raccontare a nessuno, ha visto un po' del suo inferno, ecco dove ha difeso la sua Patria: in un fazzoletto di terra che oggi non è neanche più territorio italiano....
In un giorno piovoso di Ottobre ci lasci, addio piccolo grande bersagliere, mi pare di immaginarti correre e saltare di buca in buca mentre il piumetto ti cade davanti all'elmetto, addio piccolo grande soldato, mentre te ne vai ti porti con te un pezzo di storia, mentre raggiungi i 650.000 grandi piccoli eroi di quegli anni, ci lasci con una lacrimuccia e ci fai sentire un poco più soli!
nessun eroe muore se c'è qualcuno che lo ricorda ciao Delfino
Grazie " vecio"...... R.I.P.