[FANTERIA D'ARRESTO] Opere di fanteria : Quota 54

Le "basi" ormai ci sono, perciò continua la mostra fotografica su queste opere, che fecero la guardia ai confini di nord-est.
Le fortificazioni permanenti erano di due tipi: Il tipo A, permanentemente presidiata da personale militare. Il tipo B, ispezionata e manutenzionata ma non presidiata permanentemente, ma di pronto impiego.
Questa opera di fanteria era presidiata dal 63° reggimento fanteria d'arresto, brigata CAGLIARI, di tipo A.
Noi durante la visita abbiamo trovato quattro postazioni P, tre postazioni M ed un PCO, oltre a delle postazioni per mortaio e alcuni ricoveri per la difesa vicina dell'opera.
La presenza di una altana di guardia con annessa postazione M recintata, conferisce al sistema quel "clima di allerta" costante, che si prevedeva da parte dei reparti d'arresto che vi erano dislocati.


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La postazione M con annessa garitta rialzata è una particolarità* di questo tipo di opere di fanteria (più a nord, opera di Mocchetta)
fà* presumere che il presidio di questo settore, di possibile di attacco rappresentato dalla "soglia di Gorizia" era molto "sensibile".
Nella recinsione addiacente alla stessa, si ipotizza che ci fosse un deposito carri, a rinforso dell'opera e del settore.

Come sempre, se qualcuno vuole aggiungere qualcosa, benvenga.

Ciao by Andrea&Susy

che meraviglia ! che meraviglia ! mi fa venire voglia di saltare in macchina !!
complimenti forte !!

Ciao,ho visto la cupola corazzata dell'osservatorio e mi sembra la gemella di tante cupole osservate durante le visite a Centri del Vallo Alpino.Sai per caso se proviene da qualche opera dismessa del Vallo oppure è stata costruita ex.novo?
Un complimento a te e Susy per tutto ciò che ci state facendo vedere.[:D][:D]
[ciao2]Gianfranco

Che bel servizio e che splendide foto. Complimenti [ciao2]

Credo che la maggior parte delle blindature furono realizzate ex-novo negli stabilimenti siderurgici italiani come Terni, Breda ed Italsider ( però qui esternamente non c'è nessuna scritta).
I progetti di queste cupole non furono modificati rispetto al Vallo, perciò la forma è uguale.

Ciao by Andrea [;)]

Al solito intervengo per qualche precisazione storica.
Il reparto che presidiava Quota 54 era il 63° battaglione fanteria d'arresto "Cagliari" ed era inquadrato nella Brigata meccanizzata "Gorizia" (questo per il periodo 1976-1991 durante il quale fu in vita il battaglione).
Antecedentemente l'opera era affidata ad un battaglione del 53° Reggimento fanteria d'arresto "Umbria" inquadrato nella divisione di fanteria "Folgore".

L'opera di Quota 54 posta com'era alle pendici orientali del Monte Fortin aveva una fondamentale importanza nell'assetto difensivo del settore più sensibile dell'intero confine orientale.
Presentava anche delle peculiari caratteristiche che ne esaltavano la funzione di sbarramento e di arresto lungo l'importante direttrice rappresentata dalla statale che raggiunge Gorizia.

La domanda che mi pongo ogni volta che vedo le postazioni della fanteria
d'arresto è in che modo potevano resistere all'armamento del probabile
avversario.
Il Patto di Varsavia tra il 1950 ed i primi anni '60 costruì più di
60.000 T 54,armati con un pezzo da 100 mm. Tra il 1959 ed il 1980 si
aggiunsero altrettanti T 55,sempre armati con un 100 mm. Senza contare
i carri pesanti ,i semoventi e la poderosa artiglieria,tanto per rimanere
solo in ambito "terrestre".
Un solo proiettile AP da 100 mm bastava senza dubbio a distruggere una
M o una P. Chiaramente è una questione di distanze.
A questo punto quali erano le reali probabilità* di sopravivenza in queste
postazioni?

Piccolo lapsus mio, durante il commento (notare l'ora in cui l'ho postato)

63° battaglione fanteria d'arresto Cagliari.

Mi sono sbagliato con la designazione della Grande guerra, quando le unita di fanteria erano notevolmente più grandi.

La garitta e la M recintate erano forse un POA??? (posto osservazione ed allarme)
data la sensibilità della zona????

Ciao by Andrea

Citazione:

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Originariamente Scritto da bunker43

La domanda che mi pongo ogni volta che vedo le postazioni della fanteria
d'arresto è in che modo potevano resistere all'armamento del probabile
avversario.
Il Patto di Varsavia tra il 1950 ed i primi anni '60 costruì più di
60.000 T 54,armati con un pezzo da 100 mm. Tra il 1959 ed il 1980 si
aggiunsero altrettanti T 55,sempre armati con un 100 mm. Senza contare
i carri pesanti ,i semoventi e la poderosa artiglieria,tanto per rimanere
solo in ambito "terrestre".
Un solo proiettile AP da 100 mm bastava senza dubbio a distruggere una
M o una P. Chiaramente è una questione di distanze.
A questo punto quali erano le reali probabilità* di sopravivenza in queste
postazioni?

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p.e.:

Il cannone da 90/50 mod. SF (sfera) era di progettazione italiana e ricorreva alle canne del vecchio pezzo contraerei M1 americano di pari calibro. Prodotto congiuntamente dagli arsenali di Napoli e Piacenza, poteva utilizzare lo stesso munizionamento americano impiegato sui corazzati M47, M26 ed M36. La granata perforante APC pesava 10,9 kg ed aveva una velocità* iniziale di 850 m/s. Era efficace contro carri armati di origine sovietica tipo T34/85, T54-55 e T62.
(dall'articolo Fronte ad Est, di F. Cappellano)

Volevo sapere se ci sono piu informazioni sul tipo di granata perforante APC.
A me risulta che gli ultimi carri soviet avessero un tipo di corazzatura particolare capace di resistere alle carica cava. Abbatibile con frecce all uranio impoverito o tungsteno.

Quello che "spaventa" nell'affermazione di Bunker43, nel contesto delle postazioni della fanteria d'arresto e parliamo giustamente anche di sbarramenti alpini, è la "MOLE" che questo sistema difensivo doveva fronteggiare in caso di attacco da parte di una "valanga" di carri.
Per noi visitatori, l'impressione che se ne riceve è la fine del "sorcio".
Vabbè la "stazza", non c'è l'abbiamo da "carristi" ma le postazioni, non davano veramente nessuno scampo in caso di attacco.

".......per fortuna, molti eroi, non servirono........"

Giustamente, forse "scanzonati" sono per molti ricordi di "naja", per gli appassionati, "vecchi cimeli" da guardare.

In relazione all'intervento di Fornovo120: Senza dubbio i cannoni installati sulle P erano in grado di colpire con efficacia i carri
sovietici del tempo.
Tuttavia,nella progettazione di un carro armato bisogna tener conto
di tre fattori :fuoco,protezione,mobilità*. Sono fattori tra loro
contrastanti con cui fare i conti. Il carro operativo è sempre un
compromesso fra i tre. Come dire che la mobilità* serve a compensare
la minor protezione e le caratteristiche dell'armamento,necessariamente
progettate entro precisi valori di peso.
Se prendiamo una torretta di carro e la usiamo come postazione fissa,viene a cadere il discorso mobilità*,ma rimangono i limiti
di protezione ed armamento introdotti proprio per avere un mezzo mobile.
E' chiaro a questo punto che il cannone in postazione fissa soffre
di un handycap rispetto al carro che si muove.
In altri termini forse il cannone fisso poteva distruggere un carro
ma una volta individuato...
Se poi passiamo ai numeri ed ipotizziamo che anche solo il 5% dei carri
del Patto di Varsavia si sarebbe riversato sull'Italia, ne segue che
una marea di 5.000/6.000 mezzi avrebbe travolto qualunque difesa fissa.

Probabilmente l'invasione dalla soglia di Gorizia (astenendoci dall'atteggiamento che avrebbe assunto la Jugoslavia), non sarabbe avvenuta da parte di unità* di prima schiera sovietiche (impegnate sul fronte centro europeo). Gli avversari più probabili sarebbero stati gli Ungheresi e unità* sovietiche di classe B (T55, BTR 60, ZSU 57, ecc.).
Questo tipo di minaccia dava credibilità* alle strutture difensive della fanteria d'arresto.
Tenendo buono il numero ipotizzato prima di 5-6.000 carri del Patto di Varsavia "allocati" in Italia (non ho strumenti per sapere se per difetto o eccesso), le forze corazzate dell'E.I. ( vado a memoria, nei primi anni ottanta, circa 920 carri Leo 1A1, 2-300 M60A1 tutti nelle brigate della div. Ariete e un altro migliaio, per difetto, di M47) supportate dalla difesa fissa (a proposito quante erano le P in Friuli?) e dalle unita di fanteria, non sarebbero state sommerse....sperando nei rinforzi......

La fortificazione fissa, se non supportata da unità* mobili non aveva nessuna speranza di sopravvivere.

ciao
marcuzzo

Con parole diverse, ma con il medesimo risultato.
In effetti, non conoscevamo la quantità* di carri che c'erano a supporto della fortificazione permanente.
Ragionando e facendo le dovute considerazioni sulle fortificazioni d'arresto, durante l'escursione, si constatava l'effettiva inconsistenza della difesa italiana di questo settore se non veniva supportata da un altrettanto considerevole numero di carri a rinforzo delle stesse fortificazioni.
Il "nomignolo" della fanteria d'arresto, descrive l'inelluttabile destino di quei fanti "d'ARROSTO."[boing]

Ciao by Andrea

La parola d'ordine era : cooperazione.

Vi invito - ancora una volta - a considerare che la "battaglia difensiva" era fatta unitamente fra le forze mobili (meccanizzati e corazzati) e le forze fisse (gli arresto) quali "perni di manovra", supportata dalle Unità* di artiglieria.

Ovviamente, Aviazione e Missili sono da considerare, nel contesto globale.

Non entro - volutamente - in quello "nucleare" anche se considerato, eccome! Il motivo è che non lo conosco a sufficienza per poterne parlare con mia sicurezza nel non dire castronerie [II].

Per quanto concerne il numero delle postazioni, come detto in "Bella Italia Armate Sponde":

Considerato ... che le opere della fortificazione permanente sono circa un centinaio sparse in Friuli, solidamente piantate nel cemento in tutte le campagne di quella regione, vi sono tra i 600 ed i 700 cannoni anticarro ed un numero pressoché analogo di mitragliatrici di vario calibro.

Numeri indicativi, ma verosimili: secondo me, le mitragliatrici sono molte di più di quelle ipotizzate da "Bella Italia..."

Va bene per i carri armati russi , ma prima sarebbero intervenuti gli aerei ,caccia e bombardieri , poi sarebbero intervenuti gli elicotteri da combattimento e poi i carri armati ,dopo una eventuale ripuliata effettuata con i missili dalle alture.
Se i militari erano incatenati nelle postazioni , come si usava una volta , forse avrebbero combattuto !

[:D] Acht... la scarza actitudine dell'italiken soldaten al combattimenten! [:D]

Considerate che le truppe d'arresto erano quasi esclusivamente composte da friulani e veneti proprio perchè le alte sfere pensavano avrebbero difeso strenuamente la "loro" terra.
Onestamente: quello che sarebbe successo non lo possiamo sapere... propriò perchè, per fortuna, non è successo.

Attenzione ! Io non voglio parlare male dei soldati ! Ci mancherebbe ! Gli uomini sono uguali in tutto il mondo !
Uno può anche morire ,ma almeno per uno scopo (Ehm!!!).
Ma per capire la situazione , bisogna entrare in quelle trappole per topi , le foto non possono dare che una minima idea della realtà* !
Se Forte continua nella sua serie , sicuramente si capirà* meglio .
Ps Forse sbaglio io , che considero il problema da persona comune e che non ho conosciuto i lavaggi di cervello dei militari .

complimenti bel reportage peccato che in sicilia non vi siano queste opere,ma ci consoliamo abbiamo tanti bunker ancora in buone condizioni e visitabili anche se premetto non sempre all'altezza del vallo alpino che sono bellissimiiiiiii ciao a tutti del forun

Riguardo alla "filosofia" d'impiego della fortificazione permanente ripeto (avendolo già* accennato altre volte) che per dare giudizi verosimili bisognerebbe conoscere un po' meglio le dottrine d'impiego e quindi la corrispondente organizzazione che derivava dalla loro applicazione.
Se consideriamo l'opera a se stante è facile attribuirle un valore impeditivo vicino allo zero, il tutto invece va visto nel concetto generale della difesa ed anche nel contesto temporale che portò alla realizzazione della fortificazione permanente.
Intanto era scontato che inizialmente si ipotizzava una guerra nucleare da parte di ambo i contendenti, e già* lì la fortificazione assumeva un valore incrementale assicurando quella minima protezione che non avrebbe avuto le fanterie.
Non parliamo poi di elicotteri d'attacco, questi incominciarono ad avere un peso nella battaglia dagli anni 80 in poi.
E scordiamoci che i carri avrebbero avuto un ruolo nella difesa delle opere, si tratterebbe di ribaltare pari pari la questione poichè erano le opere che avrebbero avuto il compito di incanalare/deviare le colonne carri nemiche su diverse direttrici che le avrebbero portate contro le nostre formazioni carri.
La quali ultime, a parte le unità* carri di cavalleria che avrebbero svolto la funzione di presa di contatto, sarebbero entrate in azione solo a tergo delle postazioni di prima linea, quindi su terreno favorevole al contrattacco.
Per fare un esempio, sul Carso far avanzare dei carri non sarebbe stato uno scherzo per nessuno, alla fin fine le direttrici utilizzabili si contano sulle dita di una mano, i ponti sarebbero stati demoliti, ostruzioni sarebbero state intraprese, mine sparse a migliaia, non si sarebbe trattato della passeggiata nel viale del centro al sabato sera!
Certo che la fortificazione permanente non era la panacea, ma niente è risolutivo se preso singolarmente, l'efficacia si ottiene amalgamando e dosando le varie componenti.

Come ripeto sempre, i tedeschi con procedure abbastanza analoghe ritardarono se non fermarono per mesi gli alleati sulla linea gotica nonostante la superiorità* numerica in uomini e mezzi di quest'ultimi e nonostante il dominio dell'aria che praticamente avevano.

Grazie Jolly46, l'insieme delle forze armate avrebbe cooperato allo "sbarramento" dell'attacco.
Ma il discorso della posa delle mine mi fa sorgere una domanda : solo in caso di allerta a breve avrebbe portato alla posa dei campi minati oppure le mine erano già* in loco nei siti più sensibili???? Che ci fossero dei piani di minamento è certo ma la posa avrebbe richiesto dei tempi, che forse non si aveva.

Ciao by Andrea

Citazione:

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Originariamente Scritto da Forte149

Che ci fossero dei piani di minamento è certo ma la posa avrebbe richiesto dei tempi, che forse non si aveva.

Ciao by Andrea

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E allora i servizi segreti che ci stanno a fare?
Muovere una intera armata non è cosa facile.
Infatti tra le varie informazioni che si dovevano reperire, era di vitale importanza sapere se venivano effettuate scorte ingenti di medicinali, prodotti agricoli, macellazioni di massa, vaccinazioni spropositate ecc ecc.
Qualcuno la puzza di bruciato avrebbe dovuto sentirla.
Comunque il Patto di Varsavia aveva piu paura di essere attaccato che viceversa. Ma a questo conveniva non farci caso.
Beh non mi dilungo ho chiesto all amministrazione del forum di daci un topic ad ok sulla guerra fredda.
Ci stanno credo lavorando.

Ottimo! un topic ad hoc.

Csì parliamo dell'esercitazione "fratellanza d'armi"...

Tanto sono state dismesse e quindi qualche parolina si può spendere.
Nella sola provincia di Gorizia c'erano tre polveriere, una molto grande.
Basta fare un giro per vedere dove erano le caserme e dove erano le opere e chiunque può rendersi conto dei tempi di "alimentazione" necessari; in sostana tutto girava in pochissimi chilometri.

Questa parte di argomento non l'ho mai affrontata, dato che le postazioni e le opere della fortificazione permanente sono il mio "target".
La zona "Goriziana" è ancora da scoprire, ma tempo permettendo si torna in "montagna" a fare qualche nuovo report.
Tra Gorizia-Cividale-Gemona ci dovrebbero essere ancora qualche postazione della fanteria d'arresto????

Ciao by Andrea

Davvero Impressionanti le opere delle tue parti!

Super complimenti!

Citazione:

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Originariamente Scritto da marcuzzo

Ottimo! un topic ad hoc.

Csì parliamo dell'esercitazione "fratellanza d'armi"...

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il link di un filmato sull'esercitazione del 1980.

buona visione

http://it.youtube.com/watch?v=dA4yhBKfl ... re=related
marcuzzo

Queste sono solo esercitazioni, da sole rendendono l'idea di cosa ci si poteva aspettare.

Ciao by Andrea

un.......così...