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Avete tutti espresso opinioni fondate ed osservazioni che senz'altro potranno essere d'indirizzo e stimolo sia all'editore sia alla redazione italiana.
Circa la prevalenza della trattazione storica rispetto a quella tecnico-collezionistica, che alcuni correttamente rimarcano, ricordo che Uniformes, l'originale francese di Uniformi, nasce da una rivista , qual era Gazette des Uniformes , che faceva di questa impostazione la propria filosofia editoriale: cioé diffondere la storia militare presentandone (anche se in maniera non approfondita) le uniformi e gli equipaggiamenti. Uniformes ha cercato di superare quest'approccio e s'é specializzata in un'ottica collezionistica , ma é inevitabile che il "vecchio stile" talvolta riaffiori, specialmente laddove foto, cimeli, documenti, notizie sugli oggetti specifici siano carenti / non facilmente disponibili.
Esprimo solo qualche perplessità circa l'annunciata percentuale elevata di temi francesi sull'edizione in Italiano. Non vorrei che si ripetesse ciç che U&A fece proponendo (tradotti) temi cari al lettorato francese, ma poco sentiti da noi. I Francesi hanno una grande tradizione militare di cui vanno orgogliosi ed una lunga storia bellica sulla quale scrivano e pubblicano molto più di noi, ma dubito che la Gendarmerie del 1914 o i loro carristi nel periodo fra le due guerre interessino il lettore italiano. Argomenti correlati alla presenza francese in Italia nel 1915-1918 o nel 1943-1945, ignorata dal grande pubblico e trascurata dall'editoria , avrebbe senz'altro più attinenza con le patrie vicende.
Comunque sia, auguri sinceri per quest'iniziativa, chi se ne occupa ha tutte le carte in regola per fare un ottimo lavoro.
MP
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