Ciao!
Dovrebbe proprio essere una fotoelettrica da 150/240.
Era prodotta dalle Officine Galileo di Firenze che, insieme alla San Giorgio di Genova Sestri, producevano la maggior parte degli strumenti ottici e di precisione in uso alle nostre FFAA. L'apparecchiatura era di progettazione nazionale e funzionava con carboni ad incandescenza.
La nomenclatura dell'epoca per i proiettori era composta come si è visto da due cifre: la prima era il diametro dello specchio in centimetri mentre la seconda l'intensità* luminosa in Ampere.
Dunque la 150/240 aveva un diametro di un metro e mezzo e produceva un fascio di luce di intensità* pari a 240A.
Il fascio luminoso era diretto da un graduato il quale riceveva i dati in cuffia dall'aerofono (fotoelettrica fonopuntata).
Più tardi furono introdotte delle colonnine di calcolo per la manovra a distanza con possibilità* di eliminare in tempo reale lo scarto dovuto alla distanza tra aerofono e proiettore.
Il fascio luminoso aveva una portata utile sul mare di circa 5 km (questo dato mi fu riferito personalmente da un marinaio addetto al proiettore, è probabile che i manuali possano presentare dati differenti)
La Batteria Sommi Picenardi, a titolo d'esempio, fu dotata di Fonopuntata OG da 150/240 nel 1942 in sostituzione del più vecchio proiettore navale da 90/150.
Un caro saluto
:P

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