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Re: IL POLIZEIREGIMENT "BOZEN"
posso aggiungere alcune notizie in merito al SS Polizei Regiment Alpenvorland, tratte da un un membro della mia famiglia originario dei comuni tirolesi della alta valle di Non, classe 1926.
L'arruolamento fu forzato, lui sognava la divisa blu della luftwaffe e di poter veder da vicino qualche aereo, non ci fu' nessun modo di arrivarci. Al termine della visita medica a Merano, trasferimento immediato a Silandro per l'addestramento. Tutti gli ufficiali erano tedeschi (sopranominati "preussen" anche se non erano prussiani), i sottufficiali preussen anche loro. Le armi erano di preda bellica italiana, il classico mod 91, le mitragliatrici erano un misto italiane, tedesche, diverse raffredate ad acqua. Bombe a mano, miste italiane e tedesche. Durante l'addestarmento due reclute dell'altipiano di Siusi disertarono, vennero prese dopo un paio di giorni e fucilate all'alba di fronte a tutto il reparto schierato. Il trasferimento in zona operativa avvenne nella tarda estate del 1944 attraverso la Valsugana per operazioni antipartigiane in prov. di BL. Con le lacrime agli occhi si dava fuoco alle baite e fienili in alta montagna, tutto il reparto era composto da contadini d'alta montagna e a tutti era conscio il danno e dolore arrecato. Una squadra che falsifico' l'opera di distruzione venne scoperta e tutti trasferiti sul fronte orientale, da dove non tornarono.
Da Belluno trasferimento a Bolzano nel Friuli, con grande gioia del reparto per via del nome del paese. Da qui trasferimento in Istria, e con grande piacere viene ricordato il passaggio nei pressi di Trieste ( 2/45 ) con la vista del mare, a tanti sconosciuto.
Negli ultimi mesi di guerra reparto e' stanziato fra TS-GO e Pola Fiume.
Il plotone del mio parente in aprile 45 e' di guardia ad un casello ferroviario, a tutti e' conscio che la fine e'vicina e si decide sulla diserzione, il sottufficiale preussen ed un militare di guardia (preusse anche lui) minacciano tutti di fucilazione e vengono "messi a tacere".
Dapprima in divisa con equipaggiamento si spacciano per un reparto in ritirata sbandato, qui si resero conto di come la SS Polizei non era popolare o meglio non amata dalla Wehrmacht, al punto da non ricevere una goccia d'acqua. Dall'altipiano della Basovizza inizia l'odissea con i partigiani, catturati, si salvarono solo perche' tutti erano a conoscenza della lingua italiana e si spacciarono per trentini, divenne testimone di diverse fucilazioni. Chi era tedesco non si salvava. Con una marea di lasciapassare, l'accento trentino e con l'aiuto divino si arriva in Valsugana. Tutto a piedi. Il 2 maggio 45 si arriva a San Paolo Appiano, dove con grande terrore reparti della Wehrmacht sono presenti in pieno assetto di guerra. La paura della fucilazione fa novanta, si rientra in val di Non evitando la strada del Passo della Mendola e scalando pareti di roccia. Il 4maggio 45 si arriva a casa.
chi non ha disertato fini' in prigionia yugoslava e rientro' nel 1947-48, se sopravissuto.i
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