Dopo il passaggio all'Italia del Veneto, come la maggior parte dei forti veronesi fu mantenuto in mano militare, venendo poi declassato negli ultimi anni dell' 800 da fortezza a deposito/polveriera in quanto ormai obsoleto. Negli anni '20, di fronte alle insistenti richieste del Comune di Verona che necessitava di un ampia nuova area industriale vicina alla stazione di Porta Nuova per creare i Magazzini Generali e altre strutture, il Demanio Militare lo dismise, e il forte fu demolito verso il 1927-28, apparentemente senza lasciare tracce, al suo posto sorsero quindi i magazzini di Verona e vicino la Manifattura Tabacchi. Questi imponenti stabilimenti rimasero in uso fino agli anni '80 venendo poi progressivamente dismessi, oggi l'area è abbandonata e degradata, e costituisce uno dei problemi pluridecennali veronesi di riutilizzo e riqualificazione postindustriale di grandi aree urbane.
Tra l'altro alcuni edifici degli Ex-Magazzini sono oggi giustamente considerati esempi di archeologia industriale del '900, meritevoli di tutela.
Proprio per risolvere questi problemi, e dopo decenni di chiacchere e progetti a vuoto, da pochi anni si è cominciato a lavorare per creare nuove strutture in alcune parti di questa area, e subito sono saltate fuori testimonianze del passato bellico di Verona, come alcuni bunker/rifugi antiaerei della 2° G.M., già a suo tempo documentati su questo forum.
L'altro ieri passavo in via Tombetta, a lato degli Ex-Magazzini quando ho notato segni di una nuova tranche di lavori, con la presenza di nuove gru, nell'area dell'ex-forte. Subito è scattato l'istinto irrefrenabile dell'appassionato di fortificazioni che mi ha spinto a fermarmi, a cercare di vedere e saperne di più, sapendo cosa vi esisteva una volta. Tutta la zona è chiusa ermeticamente da un alto muro e robuste cancellate, da una di esse si intravede molto a fatica l'interno... Pur con assoluto scetticismo sulla possibilità di capirci qualcosa, e pensando nel migliore dei casi di vedere forse qualche altra traccia di bunker, grande è stata la sorpresa quando tra masse di terra scavate ho focalizzato un pezzo di muro giallognolo... Sì, non c'era dubbio, era proprio un tratto di muro in opus poligonale a conci di pietra gialla veronese pseudotufacea, un pezzo emerso dal suolo del Forte Clam, e si vedevano tracce di feritoie. Sono corso a casa, presa la fotocamera, tornato a tutta velocità a scattare le immagini che vi mostro:



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