Verso la fine del 2002 era circolata la notizia che lo stato era intenzionato a mettere in vendita ai privati una serie di edifici di proprietà demaniale presenti su tutto il territorio nazionale, tra cui alcuni di interesse storico. Tra di essi, in base a una circolare ministeriale, a Verona risultava esserci proprio il nostro forte. La sezione locale di Legambiente, che da alcuni anni si occupava del ripristino e della pulizia di settori delle mura veneziane e austriache rendendole nuovamente fruibili alla cittadinanza dopo decenni di abbandono, pensò di organizzare al volo una visita guidata che voleva contemporaneamente essere una forma di blanda protesta contro la possibilità di privatizzazione del forte (che comunque non era mai stato gestito da Legambiente). La notizia apparve in sordina con pochissimi giorni di preavviso sui media locali, e io feci appena in tempo a leggerla la mattina stessa del sabato di inizio dicembre nel cui pomeriggio si svolse la visita documentata su pellicola dalla mia Pentax.
Partecipò forse una trentina di persone, nel punto di raccolta all'inizio della strada della "lasagna" (strada militare costruita dagli austriaci per l'accesso ai forti collinari) si unirono anche 2 carabinieri preoccupati del fatto che la "protesta" potesse degenerare (in realtà si rivelò un tranquillissimo e civilissimo raduno di persone interessate a storia e cultura).
Bene o male Legambiente in quell'occasione riusci a strappare la concessione dell'accesso dentro il forte al gestore, il Corpo Forestale, e fummo ricevuti da un signore che si qualificò come custode, un giovane sui 30 anni circa.
Ci era permesso di percorrere i cortili interni, di affacciarci appena sulla soglia di alcuni locali del perimetro difensivo, purtroppo ci era vietata la torre centrale, con il motivo ufficiale che c'erano dentro apparecchiature pericolose parte di un ripetitore televisivo.
Quindi purtroppo non vedrete molte foto degli interni.