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Discussione: un'altra vita rovinata

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  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Tanto più che quando si è trattato di sensibilizzare le popolazioni più a rischio (bambini e agricoltori) in paesi sconvolti da conflitti antichi o recenti come Somalia, ex-Yugoslavia, Iraq, Afghanistan, e via discorrendo, le nostre FF.AA. lungi dal ricorrere a soluzioni tecnologiche, hanno semplicemente stampato manifesti analoghi in lingua locale coi tipi di ordigno più comuni in bella evidenza. Soluzione semplice ed efficace anche per gli analfabeti...
    Quanto all' Italia i manifesti più che nelle scuole andrebbero messi nelle osterie!
    Un mio amico mi raccontava che ancora recentemente dopo qualche bicchiere di troppo la prova di coraggio dei villici nel cassinate era:
    1 trovare un residuato affiorante
    2 coprirlo di paglia e sterpi
    3 annaffiare di benzina
    4 dar fuoco e aspettare il botto a distanza "presunta" di sicurezza
    No comment...
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di wyngo
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    Citazione Originariamente Scritto da Il Cav. Visualizza Messaggio
    Tanto più che quando si è trattato di sensibilizzare le popolazioni più a rischio (bambini e agricoltori) in paesi sconvolti da conflitti antichi o recenti come Somalia, ex-Yugoslavia, Iraq, Afghanistan, e via discorrendo, le nostre FF.AA. lungi dal ricorrere a soluzioni tecnologiche, hanno semplicemente stampato manifesti analoghi in lingua locale coi tipi di ordigno più comuni in bella evidenza. Soluzione semplice ed efficace anche per gli analfabeti...
    Quanto all' Italia i manifesti più che nelle scuole andrebbero messi nelle osterie!
    Un mio amico mi raccontava che ancora recentemente dopo qualche bicchiere di troppo la prova di coraggio dei villici nel cassinate era:
    1 trovare un residuato affiorante
    2 coprirlo di paglia e sterpi
    3 annaffiare di benzina
    4 dar fuoco e aspettare il botto a distanza "presunta" di sicurezza
    No comment...
    ...ciao a tutti...
    Tempo fa in Sardegna incontrai una persona di circa 35 anni che aveva la gamba destra amputata sotto il ginocchio...ero fuori a cena e essendo amico del proprietario del locale, questi mi disse che quella persona, quando aveva circa 16 anni mentre portava a spasso un gregge di pecore col cugino, trovarono un'ordigno nella zona di pascolo, credo una granata d'artiglieria, e per scherzo dato che lo avevano visto fare a persone piu' grandi, ci misero paglia e sterpi sopra, dando fuoco al tutto.
    L'esplosione non si fece attendere molto e la distanza di sicurezza che adottarono, non impedi' che una scheggia amputasse la sua gamba e una seconda feri' su cugino, fortunatamente non troppo seriamente, permettendogli di andare a chiamare i soccorsi.
    Ovviamente non commento la cosa e in quel caso ebbi davvero un pensiero triste per quell'evento e i ragazzi coinvolti, che nella sua stupidita' aveva un che di tragico e si discosta molto da questo che è oggetto del topic.
    Concordo con IlCav. per le soluzioni adottate dall'Esercito nei Paesi ( Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Kurdistan, Somalia, Mozambico) dove si è intervenuto in missione e confermo che la cosa non si è affatto conclusa con la stampa di manifesti illustrativi ma ci sono stati incontri con i capivillaggio e le donne con i bambini; accordi di intervento su chiamata per scoperte casuali di oggetti strani e sospetti e infine in Libano, i Nuclei EOD dei Guastatori del Genio(ovvero gli artificieri) dell'Esercito Italiano hanno creato, dal nulla, un vero e proprio programma itinerante di sensibilizzazione dalla minaccia degli ordigni inesplosi ed in particolare contro le clusterbomb, nelle scuole primarie con lezioni, disegni e supporto degli insegnanti e pediatri, che ha avuto un'eco internazionale e un successo notevole, sicuramente contribuendo a ridurre gli incidenti da ordigni inesplosi e mine tra la gente civile di quel Paese martoriato dalla guerra.

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    Ciao Francesco
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    Leonardo da Vinci

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