Gli scorsi 7 e 8 settembre si è svolto a Roma, presso una tenuta privata appositamente predisposta, l’evento “The Road To Rome”, il primo Workshop fotografico di Rievocazione Storica in Italia realizzato seguendo una sceneggiatura ben definita, al fine di dare vita ad una vera “Photo-Story”.
All’evento, organizzato dal Gruppo Historica XX Secolo e da Marco Marzilli (autore della sceneggiatura e di parte delle fotografie), hanno partecipato cinque gruppi di Rievocazione Storica; “Historica XX Secolo”, “PROGETTO900”, “Quelli dell’Epoca”, “Highway Six” e “Winterline Venafro”, per un totale di circa 50 Reenactors e 15 mezzi d’epoca, sia tedeschi che americani, tra cui la replica di un blindato tedesco “Sdkfz.222” e un vero Halftrack americano M3.
La sceneggiatura che è stata ripercorsa trae spunto dal quadro storico generale dei primi di giugno 1944, quando una colonna tedesca in ritirata dal fronte di Anzio-Nettuno tenta disperatamente di aggiungere Roma per poi proseguire verso nord e ricongiungersi con il grosso della Wehrmacht in ripiegamento. Tale colonna è inseguita dagli americani, per cui, al fine di poter mettere in atto il suo proposito, predispone tutta una serie di azioni al fine di ritardare le truppe della V Armata del gen. Clark, compreso agguati e blocchi stradali improvvisati (con l’uso di un vero cannone anticarro tedesco Pak.38 da 50mm). La fine della storia presenterà poi diversi colpi di scena, tra cui l’arrivo di un sosia del generale Mark Clark che si farà fotografare sotto il famoso cartello “Roma”, appositamente ricreato partendo dalle foto originali. Al workshop ha partecipato con una propria troupe anche il regista Fabio Toncelli della SDi Cinematografica, la stessa casa che ha realizzato ultimamente i documentari “La Battaglia di Montecassino”, “Liberate il Duce” e “Il 25 luglio del 1943”, andati in onda sia su “History Channel” che su “RAISTORIA”. I filmati realizzati saranno usati nei prossimi progetti della SDi a sfondo storico.
Si è cercato di dare il maggior realismo possibile agli scatti fotografici eseguiti sia con l’ausilio di piccoli effetti speciali, sia mediante l’ausilio di una truccatrice professionista, sia attraverso la post-produzione delle fotografie, tesa a far apparire il tutto più vicino a quelle che dovevano essere le reali condizioni di combattimento degli anni ’40.
Per facilitare la comprensione della storia, questa è stata inoltre divisa nella sceneggiatura in otto episodi in sequenza più alcuni “contenuti speciali”, proprio come se si stesse girando una fiction o un “action movie” sullo stile di “Band of Brothers”. Non mancano i colpi di scena e i momenti di umanità legati ad alcuni personaggi che interpretano la “Photo-Story”.
“Abbiamo cercato di riportare in vita la storia” –dice Marco Marzilli, autore della sceneggiatura –“uscendo dal consueto concetto del <raduno di Reenactors> fine a sé stesso, dove i Rievocatori si riuniscono ma sostanzialmente non danno vita ad alcun momento di particolare rilievo. Stavolta invece hanno interpretare una parte, dove si sono sentiti per due giorni allo stesso tempo protagonisti e partecipi del pezzo di storia che stavano ripercorrendo”. Devo ammettere che non mi aspettavo una partecipazione di ogni singolo a questo livello, nel senso che tutti hanno seguito la sceneggiatura e si sono prestati in modo spontaneo all’esecuzione dei numerosi scatti (molti dei quali realizzati sotto un sole cocente e con temperature quasi africane) mettendo in mostra una preparazione e una dedizione all’arte della Rievocazione davvero incredibile”.
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