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Discussione: Magari entrando a chiedere...un Böhler

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  1. #1
    Utente registrato L'avatar di Ari65
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    Ari-ciao a tutti,

    rimpolpo il lato iconografico aggiungendo qualche altra immagine dell'elmetto oggetto del presente topic cominciando con due vedute esterne.

    La verniciatura dello scafo ha una tonalità tendente marroncino / verdino al solito difficile da rendere in foto e anche avendo l'elmetto in mano prevale l'uno o l'altro cromatismo a seconda di come cade la luce e in dipendenza dal fatto che questa sia artificiale o naturale: nel primo caso pare più tendente al verdino, nel secondo al marrone.

    aa.JPG

    a.JPG


    L'elmetto è stato sicuramente poco calzato e l'interno, pur essendo in ottime condizioni, ha una patta a cui sono stati strappati i due lembi con relativi occhielli. All'atto dell'acquisto mi sono accorto che quella che sembrava la cordicella di regolazione delle patte erano in realtà i laccetti di chiusura delle tasche dei cuscinetti interni e, legata a una di queste, era presente un lembo con l'occhiello. Ho allora provveduto a "restaurare" in modo conservativo il tutto e, rispetto alla prima foto postata, l'interno attualmente si presenta così:

    x.JPG

    Qui invece le patte ancora integre e in ottimo stato di conservazione:

    xxxx.JPG

    xx.JPG

    xxx.JPG

    Da notare, sui rivetti di fissaggio del cerchione con le due tipiche punte tagliate ad angolo retto senza smussature, la classica pennellata di copertura probabilmente data per evitare che arrugginissero, caratteristica abbastanza comune in questo tipo di produzione.

    Altro aspetto da notare è il colore del cerchione che risulta essere più "nocciola" dello scafo dell'elmo, elemento questo che , unitamente alla tonalità verdina di molti Bohler, ha contribuito a sollevare interrogativi e incertezze sull'effettiva collocazione temporale nella produzione ed assemblaggio di questi elmetti marchiati con la "stellina": periodo bellico o immediatamente post con giacenze di magazzino?

    Nel caso dell'esemplare postato il liner è in effetti timbrato 1917 sul retro di una patta per cui almeno questa parte è stata sicuramente prodotta prima della fine del conflitto.

    Documentandomi poi sul web sembrerebbe che un Bohler "stellina" di scavo non sia mai stato recuperato e, confrontando il mio con le immagini di altri Bohler postate da altri possessori di elmi analoghi, ho riscontrato una grande varietà e differenza tra verniciature, tipi di liner montati e qualità dei vari pellami impiegati per le patte.

    Al momento coi dati in mio possesso non sarei quindi in grado di esprimere un giudizio sicuro e certo con riguardo all'utilizzo in battaglia o meno nel corso della prima g.m. degli elmi di questo produttore, nel caso di quello che ho postato il tutto farebbe comunque pensare ( per verniciatura, componentistica, timbro sul retro di una patta, timbro di accettazione sulla falda interna e caratteristiche canoniche belliche del soggolo) a una produzione collocabile prima che il conflitto avesse termine.

    Lascio allora ad utenti più esperti eventuali ulteriori considerazioni e commenti.

    Un saluto ancora a tutti.



    Ari

  2. #2
    Utente registrato L'avatar di Ari65
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  3. #3
    Utente registrato L'avatar di stefano c
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    Citazione Originariamente Scritto da Ari65 Visualizza Messaggio
    Ari-ciao a tutti,

    Altro aspetto da notare è il colore del cerchione che risulta essere più "nocciola" dello scafo dell'elmo, elemento questo che , unitamente alla tonalità verdina di molti Bohler, ha contribuito a sollevare interrogativi e incertezze sull'effettiva collocazione temporale nella produzione ed assemblaggio di questi elmetti marchiati con la "stellina": periodo bellico o immediatamente post con giacenze di magazzino?

    Lascio allora ad utenti più esperti eventuali ulteriori considerazioni e commenti.


    Ari
    gli elmi "bohler" sono tra i piu' chiaccherati e controversi assieme agli interni in patte bianche, il motivo reale e' che effettivamente a conflitto ultimato vennero trovati qualcosa come decine di migliaia (pare 20.000) di elmi vuoti semilavorati assieme ad interni e accessori bellici, questi vennero completati e distribuiti ai neonati eserciti dell'est

    questo che ci mostri presenta tutte le caratteristiche (da te sapientemente evidenziate) della produzione bellica che lo collocano effettivamente tra i produttori meno comuni da reperirsi ... complimenti bell'elmo

    stefano

  4. #4
    Utente registrato L'avatar di Ari65
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    Ciao Stefano,

    a seguito del tuo ultimo post ho compiuto una piccola indagine sul web e dalle informazioni recuperate, le quali citano nello specifico come fonte una documentazione ufficiale raccolta da Baer, risulterebbe che nel febbraio 1922 erano ancora in giacenza presso lo stabilimento della "Gebrueder Boehler A.G." di Kapfenberg la bellezza di 11.800 elmetti ordinati, prodotti e accettati dal "13 Abteilung" ( e quindi per questo penso regolarmente timbrati) prima del termine del primo conflitto ma successivamente non consegnati al "Kriegsministerium" che di conseguenza non li aveva mai pagati.

    Questo lotto fu quindi acquistato proprio nel 1922 dal rinominato "Ministero della guerra austriaco" al prezzo di 400 corone al pezzo e inviato all' "Heeres Bekleidungsamt" ( Deposito dell'esercito) di Brunn.

    La stessa fonte riporta anche che in data 31 dicembre 1918 presso la fabbrica "Krupp Berndorfer" erano in giacenza ben 44.045 elmi di foggia "tedesca" ( probabilmente quelli noti come "ungheresi") e 12 di foggia "austriaca" ( forse Berndorfer pre "ungheresi" o gli ultimi "paperini").

    Non ho idea di quanto valesse allora una corona ma, col senno di poi e soprattutto per il beneficio dei bisnipoti, sarebbero stati soldi ben spesi in particolare per i Berndorfer di qualsivoglia modello si trattasse...

    Un saluto.

    Ari

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