Grazie mille, non sapevo neppure esistessero le sciabole "ridotte", nell'era del consumismo è impensabile un riutilizzo degli oggetti ma evidentemente all'epoca si teneva in conto tutto ciò che poteva ancora servire.
Grazie e saluti.

Grazie mille, non sapevo neppure esistessero le sciabole "ridotte", nell'era del consumismo è impensabile un riutilizzo degli oggetti ma evidentemente all'epoca si teneva in conto tutto ciò che poteva ancora servire.
Grazie e saluti.
Confermo tutto quanto ti è gia stato detto. Non è per nulla difficile trovare pugnali e coltelli ricavati da spezzoni di lame di altre armi. Potevano essere armi sottratte al nemico, trovate sul campo di battaglia o provenienti dal mercato civile. Alcuni buoni pugnali erano costruiti trasformando in lame delle lime. Teniamo sempre presente, che nei primi mesi (abbondanti) della prima guerra mondiale, il pugnale ed il coltello da combattimento non erano presenti nella dotazione del soldato, ma capita subito l'utilità che avrebbero avuto nelle anguste trincee o nei colpi di mano notturni, tutti corsero ad approvvigionarsi di tali armi, attingendo al mercato civile o adattandosi come meglio potevano. Molti militari partivano gia da casa con armi bianche tradizionali ( famoso l'esempio dei fanti sardi della Sassari), da caccia o di famiglia. Il primo pugnale normato italiano è il modello per assaltatori arditi del 1917. Prima di tale periodo fu un fiorire di modelli personali, baionette modificate, coltellacci civili, armi improprie, coltelli da caccia, sciabole ridotte eccetera,eccetera.....
VEDO TUTTO, OSSERVO MOLTO, DISSIMULO POCO!
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