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Discussione: Hampshire Regiment, 46th Division: insegne e distintivi

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da Waffen Visualizza Messaggio
    Ragazzi che pezzi! siamo in pochi ad apprezzare il materiale Britannico, qui cè da levarsi di cappello, stupendo il set di loupie piu' unico che raro e molto bello il badge di Mufasa,davvero davvero super.
    caro Waffen, sono d'accordo, siamo veramente in pochi ad apprezzare il materiale britannico e del Commonwealth, è la cosa per certi aspetti è strana, perché la stragrande maggioranza delle formazioni alleate che hanno combattuto in Italia NON erano dell'US Army, ma britanniche, del Commonwealth (canadesi, sudafrican, indiani, neozelandesi) o di altri alleati (brasiliani, francesi, gli stessi "cobelligeranti italiani). Eppure se uno va a un raduno di mezzi WWII o di "living history" (history???) sembra che in Italia abbiano combattuto solo gli americani. Non hai idea di come ci sia rimasto male quando a un raduno di reenectors ho sentito uno vantarsi di aver ritrovato in un fienile una Willys con ancora la verniciatura e le insegne inglesi della guerra, e di averla "restaurata" in olive drab e insegne americane... non era un "restauro", ma un vero e proprio falso storico. E' vero che gran parte del materiale utilizzato durante la campagna d'Italia era di produzione USA, ma venne impiegato da formazioni non americane, nella stragrande maggioranza dei casi. Le stesse insegne sudafricane che ho postato in un altra stanza sono state apprezzate come praticamente introvabili dal fior fiore dei collezionisti internazionali, ma alle cosiddette "ricostruzioni storiche" è più facile vedere qualcuno vestito da .... australiano! Ti dirò che è anche per questo motivo che ho smesso di fare reenactment: in Italia rimane un'occupazione ludica che con la storia ha poco o nulla a che fare. Diverso è invece il discorso per chi - nel campo del collezionismo - è disposto a spendere cifre notevoli per i consueti elmetti SS o RSI falsi, e magari si fa scappare da sotto il naso un MKII con insegne indiane, autentico e a un decimo del prezzo...

  2. #2
    Moderatore L'avatar di Nitro90
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    Citazione Originariamente Scritto da loupie1961 Visualizza Messaggio
    caro Waffen, sono d'accordo, siamo veramente in pochi ad apprezzare il materiale britannico e del Commonwealth, è la cosa per certi aspetti è strana, perché la stragrande maggioranza delle formazioni alleate che hanno combattuto in Italia NON erano dell'US Army, ma britanniche, del Commonwealth (canadesi, sudafrican, indiani, neozelandesi) o di altri alleati (brasiliani, francesi, gli stessi "cobelligeranti italiani). Eppure se uno va a un raduno di mezzi WWII o di "living history" (history???) sembra che in Italia abbiano combattuto solo gli americani. Non hai idea di come ci sia rimasto male quando a un raduno di reenectors ho sentito uno vantarsi di aver ritrovato in un fienile una Willys con ancora la verniciatura e le insegne inglesi della guerra, e di averla "restaurata" in olive drab e insegne americane... non era un "restauro", ma un vero e proprio falso storico. E' vero che gran parte del materiale utilizzato durante la campagna d'Italia era di produzione USA, ma venne impiegato da formazioni non americane, nella stragrande maggioranza dei casi. Le stesse insegne sudafricane che ho postato in un altra stanza sono state apprezzate come praticamente introvabili dal fior fiore dei collezionisti internazionali, ma alle cosiddette "ricostruzioni storiche" è più facile vedere qualcuno vestito da .... australiano! Ti dirò che è anche per questo motivo che ho smesso di fare reenactment: in Italia rimane un'occupazione ludica che con la storia ha poco o nulla a che fare. Diverso è invece il discorso per chi - nel campo del collezionismo - è disposto a spendere cifre notevoli per i consueti elmetti SS o RSI falsi, e magari si fa scappare da sotto il naso un MKII con insegne indiane, autentico e a un decimo del prezzo...
    Molto interessante il tuo discorso loupie, ho seguito con piacere.
    Non sono intervenuto in questo topic, poiché non conosco molto bene questo materiale, devo ancora imparare moltissimo da quello americano, ma certamente si vede che si tratta di oggetti veramente interessanti.
    Diciamo che fanno parte ( se posso definirla cosi) della militaria "alternativa" diversa dagli soliti oggetti! Quella che piace a me!
    Grazie, cosi impariamo sempre qualcosa di nuovo .

  3. #3
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    Hampshire regiment plastic cap badge

    All collezione di cap badges mancava il parente povero, la versione in plastica (plastica rigida, non bakelite) prodotta durante la guerra come misura di economia, al fine di risparmiare metallo. Odiatissimi dai soldati, venivano gettati via appena c'era l'occasione di sostituirli con un cap badge di metallo. E dire che motivo principale delle lamentele del Tommy era quello di dover lucidare i particolari in ottone delle uniformi, come bottoni o fregi da berretto, appunto! La cosa interessante è che - a causa di questo sostanziale disprezzo per i fregi in plastica, e per il fatto che siano stati prodotti soltanto durante la guerra - oggi sono fregi rari e assai ricercati ai collezionisti, così che le loro quotazioni possono essere anche MOLTO superiori a quelle degli "originali" fregi in ottono e bimetallici.
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