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Collaboratore
Tra i racconti orali, il quadro e il foglio matricolare si evidenziano un gran numero di differenze dovute forse a una certa reticenza del tuo avo, che vedremo in un secondo momento da cosa potesse esser motivata.
Innanzi tutto notiamo che:
- Il f.m. attesta che il militare appartenne tra il 1942 e l' 8 settembre 1943 a reparti Nebbiogeni, specialità dell' Arma Chimica (Dep. 31° Ftr./10^ cp. chimica; 2° Btg. Nebbiogeno/33^ cp.; Reggimento Chimico) ma il quadretto lo indica come "Lanciafiamme", che è una diversa specialità della suddetta arma.
- Il f.m. lo indica con timbri a inchiostro, come prigioniero dei tedeschi in Polonia dal 9 settembre 1943 all' 8 maggio 1945. E' riconosciuto come prigioniero di guerra a tutti gli effetti (ovvero non collaboratore dei tedeschi e non appartenente alle FF.AA. della Repubblica Sociale Italiana). Vedremo dopo come le autorità militari ebbero queste informazioni non rispondenti a verità.
- E' in mano delle FF.AA. alleate dal 8 maggio 1945 al suo rientro in Italia il 23 agosto 1945. Certamente si trattava degli anglo-americani, vista la celerità del rimpatrio (gli IMI italiani liberati dalla prigionia in Germania dall' Armata Rossa rientrarono molto più tardi, insieme ai prigionieri dell' ARMIR ancora in vita, con un percorso geografico e politico molto più tortuoso).
- Il 2/3/1954 in qualità di prigioniero di guerra tra il 43 ed il 45 è autorizzato a portare la croce al merito di guerra. Non si fa cenno nel f.m. alla campagna 40/43 e tantomeno alla ipotetica presenza al fronte russo che avrebbe dovuto essere annotata, se il militare avesse fatto parte del CSIR nel 41/42 o dell' ARMIR nel 42/43. Risultano dunque incongrue la scritta del quadretto e ancor più la presenza nel medagliere della "Croce di Ghiaccio".
Sia nella burocrazia militare che nella medaglistica la Campagna 40/43 (la guerra iniziata nel 1940 alleati coi tedeschi) e la Campagna 43/45 (la guerra finita come cobelligeranti degli angloamericani) sono ben distinte e non c' è neanche da pensare ad un errore. Pur ritenendo attendibili i racconti tramandati oralmente in famiglia, la datazione e la tempistica degli stessi risulta con tutta evidenza falsata. La chiave per comprendere la situazione militare del tuo nonno si trova con tutta probabilità negli eventi traumatici dell' armistizio, ma in assenza di documentazione certa entriamo inevitabilmente nel campo delle IPOTESI e delle DEDUZIONI, seppur suffragate da un buon numero di coincidenze.
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