Alla faccia della bibliografia!!!!! Amico carissimo sei forte............
ChM
Alla faccia della bibliografia!!!!! Amico carissimo sei forte............
ChM
Virgo fidelis Usi ubbidir tacendo e tacendo morir
Non nobis domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
le argomentazioni sono suggestive ... l'ho detto da subito ma non riesco ad afferrare dove stia la ratio del discorso ... che il governo asburgico abbia attuato scientemente una politica di "slavizzazione" forzata delle terre che (non dimentichiamolo) facevano parte integrante dell'Impero seppur abitate da una maggioranza di lingua italiana, utilizzando come leva un clero maggiormente fedele all'Impero stesso? Anche ammesso ... la nota stonata e la forzatura sta a mio parere nel voler dare a tutto il discorso una nota polemica utilizzando le parole come arma contundente (deportazioni, lager, pulizia etnica, ecc...). Lo spirito dovrebbe essere il contraddittorio tra sintesi diverse di pensiero ... (sintesi in tutti i sensi se mi è consentito). Discussioni di questo tipo, lasciatemi pacatamente concludere, non fanno che rafforzare in me l'atavico pregiudizio che, alla fine di tutto, la storia continuano a scriverla i vincitori. Un caro saluto a tutti. Paolo
"se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)
La storiografia è una scienza, certo una scienza umana e non naturale, ma è pur sempre soggetta a criteri oggettivi di valutazione ed a precise metodologie. Uno storico universitario è chiamato a rispettarle ed il suo lavoro viene ad essere esaminato e verificato dai colleghi, di una comunità scientifica internazionale e che è quanto mai differenziata al suo interno anche per opinioni personali.
D’altronde, se si ipotizza che storici siano faziosi, occorre provarlo con dati certi.
In ogni caso, la realtà della snazionalizzazione compiuta dall’impero asburgico è confermata da storici di molte nazionalità diverse. Alcuni autori che ne hanno parlato, nessuno dei quali è italiano:
-Il croato Grga Novak, “Političke prilike u Dalmaciji g. 1866.-76”, Zagreb 1960;
-Il germanico Claus Conrad, “Multikulturelle Tiroler Identität oder 'deutsches Tirolertum'? Zu den Rahmenbedingungen des Deutschunterrichts im südlichen Tirol während der österreichisch-ungarischen Monarchie”, 1992-1993, pp. 273-298;
-Il polacco Antoni Cetnarowicz, "Die Nationalbewegung in Dalmatien im 19. Jahrhundert. Vom «Slawentum» zur modernen kroatischen und serbischen Nationalidee" Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2008;
-L’inglese Alan Sked, The Survival of the Habsburg Empire. Radetkzy, the Imperial Army and the Class War 1848, London-New York 1979;
-L’austriaco G. Pircher, Militar, Verwaltung, und Politik in Tirol in Estern Welkkrieg, Universitatsvelag Wagner, Innsbruck 1995;
Il materiale sulla snazionalizzazione compiuta dall’impero asburgico a discapito degli italiani è più che abbondante ed anche la bibliografia è decisamente ricca. Quanto riporterò in futuro sarà sempre documentato, come ho fatto finora per le prime due parti già inserite.
io continuo a parlare A e mi si risponde B. Io parlo di forzatura del discorso e di utilizzo di una terminologia sviante e si continua con quest'orgia di bibliografia su un punto che è già stato chiarito. Se vi fa piacere, continuate a pensare che la politica attuata dalla monarchia asburgica sia stata una sorta di preludio o prova generale di quella di sterminio, annientamento e pulizia etnica di ben più confermata e triste memoria ..... Paolo
"se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)
In una discussione storica il riferimento alle fonti è assolutamente essenziale, poiché la storiografia si basa proprio sulle fonti, siano esse primarie o secondarie. Altrimenti è possibile sostenere qualsiasi ipotesi, e dire tutto ed il contrario di tutto. Da questo essenziale principio discende il mio ricorso alle fonti, che continuerò a citare, sempre.
La bibliografia sulla snazionalizzazione compiuta dall'impero asburgico a discapito degli italiani è enorme ed ho appena iniziato a riportarla, così come ho appena iniziato a riportare descrizioni sui suoi metodi e pratiche.
In quanto alla terminologia adoperata, il concetto di snazionalizzazione è impiegato, fra gli altri, anche dal professor Luciano Monzali:
“Da questi presupposti ideologici, che negavano una realtà di fatto esistente, quella delle città dalmate bilingui e multietniche […] il passaggio ad una politica di snazionalizzazione e assimilazione nei confronti dei dalmati italiani e italofili fu rapido. La questione scolastica divenne ben presto centrale, con l’abolizione dell’italiano come lingua d’istruzione nelle scuole dalmate ed il rifiuto delle autorità provinciali e comunali nazionaliste di finanziare con soldi pubblici le scuole in lingua italiana che sopravvivevano. Era questa una politica di snazionalizzazione»”. [Luciano Monzali, “Italiani di Dalmazia. Dal Risorgimento alla Grande Guerra”, Firenze 2004 (ristampa aprile 2011), p. 142]
Pertanto, appurato che questa snazionalizzazione nel 1866-1918 è avvenuta, appurato che è ampiamente documentata dalla storiografia, appurato che si ritrova anche nella storiografia straniera, si può ancora aggiungere che anche la terminologia impiegata è confermata in campo storiografico.
continuiamo a non intenderci e continui a darmi sempre la stessa risposta facendo finta di non capire ... se per te politica di snazionalizzazione equivale a pulizia etnica e deportazione finalizzata all'annientamento (anche fisico a quanto hai scritto) di una minoranza linguistica come quella italiana ... non mi sembra il caso di continuare (da parte mia chiaramente). Per quanto mi riguarda, tornerò con sollievo a discutere di militaria, come saggiamente suggeriva kleiner pal. Ciao, Paolo
"se dan da bere al soldato, è per fregarlo o perchè è già spacciato ..." (Arturo Pérez Reverte, Il ponte degli assassini)
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