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La storiografia è una scienza, certo una scienza umana e non naturale, ma è pur sempre soggetta a criteri oggettivi di valutazione ed a precise metodologie. Uno storico universitario è chiamato a rispettarle ed il suo lavoro viene ad essere esaminato e verificato dai colleghi, di una comunità scientifica internazionale e che è quanto mai differenziata al suo interno anche per opinioni personali.
D’altronde, se si ipotizza che storici siano faziosi, occorre provarlo con dati certi.
In ogni caso, la realtà della snazionalizzazione compiuta dall’impero asburgico è confermata da storici di molte nazionalità diverse. Alcuni autori che ne hanno parlato, nessuno dei quali è italiano:
-Il croato Grga Novak, “Političke prilike u Dalmaciji g. 1866.-76”, Zagreb 1960;
-Il germanico Claus Conrad, “Multikulturelle Tiroler Identität oder 'deutsches Tirolertum'? Zu den Rahmenbedingungen des Deutschunterrichts im südlichen Tirol während der österreichisch-ungarischen Monarchie”, 1992-1993, pp. 273-298;
-Il polacco Antoni Cetnarowicz, "Die Nationalbewegung in Dalmatien im 19. Jahrhundert. Vom «Slawentum» zur modernen kroatischen und serbischen Nationalidee" Frankfurt am Main, Berlin, Bern, Bruxelles, New York, Oxford, Wien, 2008;
-L’inglese Alan Sked, The Survival of the Habsburg Empire. Radetkzy, the Imperial Army and the Class War 1848, London-New York 1979;
-L’austriaco G. Pircher, Militar, Verwaltung, und Politik in Tirol in Estern Welkkrieg, Universitatsvelag Wagner, Innsbruck 1995;
Il materiale sulla snazionalizzazione compiuta dall’impero asburgico a discapito degli italiani è più che abbondante ed anche la bibliografia è decisamente ricca. Quanto riporterò in futuro sarà sempre documentato, come ho fatto finora per le prime due parti già inserite.
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