Grazie jeijei per il link, leggerò quella marea di informazioni, un lavoro informativo eccezionale.
Paolo e Piero:
Pur essendo possibilista, sull'originalità dell'artefatto per la ragione che vado a dire più sotto e ora per i vs commenti,
all'epoca ho talmente disdegnato il "piccione" che l'ho messo da una parte e non ci ho guardato più, ero un po' deluso ma essendo inesperto sul pezzo
ho concentrato la mia attenzione altrove, intanto capire che modello fosse, capire le varie differenze tra M-16, M-17 e M-18, le colorazioni, le imbottiture ecc..
poi nella seconda metà dello scorso anno nella serie di documentari messi in onda da Sky (non ricordo se History o altri canali), noto una cosa sconvolgente,
in una sequenza che dura pochi secondi si vede un aquila su un elmetto che altro che il mio piccione, mi mangio le dita per non essermi segnato almeno il titolo del doc.
Lo troverò prima o poi e salverò la sequenza per condividerla qui, perché la ritengo molto importante.
Da quel momento ho cominciato a pensare che forse, stante le condizioni del pezzo e della pittura, forse....poteva anche essere un artefatto d'epoca,
poi morta lì fino a ieri quando riguardando le foto fatte e ingrandendole ho pensato che forse qualcosa di buono, magari sotto, poteva anche esserci, ho potuto notare quello che io ritengo essere un nero di una probabile decal o fregio dipinto in precedenza e la patina del bianco che in effetti ingrandendo si nota meglio tutto.
Vi ringrazio per avermi dato ulteriori spunti per guardare ancora meglio il fregio che continuerò a osservare facendo qualche foto ad altissima risoluzione con una macchina fotografica invece che con uno smartphone.
Faccio appello a chi cordialmente vorrà/potrà rispondere alle mie ultime domande:
1) l'assenza degli aeratori, può dipendere da una prassi nel ricondizionamento?
2) Il produttore G a chi corrisponde?
3) la misura della decal/fregio è standard o inventata come l'aquila?
Grazie
PaoloZ



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