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Discussione: POW in England

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  1. #1
    Moderatore L'avatar di Paolo Marzetti
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    Tramite la Croce Rossa Internazionale si ottenne che molti nostri prigionieri in England, riuscissero
    a mandare via radio saluti e notizie personali ai familiari in ascolto in Italia. Qui la BBC si adopero'
    moltissimo.
    pows2guerr1516.gif

    Questi altri, sono prigionieri italiani che lavoravano presso fattorie del Regno Unito. Erano tutti
    adeguatamente ed ordinatamente vestiti ed in ottime condizioni di salute. Il rovescio della
    medaglia fu che altri nostri connazionali trattenuti come prigionieri in altri paesi del Commonwealth,
    facessero una vita realmente dura.La fortuna ed il fato ebbero il loro gioco.PaoloM
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  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Paolo Marzetti Visualizza Messaggio

    Il rovescio della
    medaglia fu che altri nostri connazionali trattenuti come prigionieri in altri paesi del Commonwealth,
    facessero una vita realmente dura.La fortuna ed il fato ebbero il loro gioco.PaoloM
    Non fu proprio solo questione di fortuna o di fato,ai prigionieri italiani negli Uk fu riservato un trattamento di tutto rispetto, direi " particolare " questo fu dovuto essenzialmente a seguito di quanto successe in Italia dopo l'8 Settembre.Nel suolo italiano c'erano oltre 80.000 prigionieri britannici che dopo l'8 Settembre si ritrovarono momentaneamente liberi in un paese straniero occupato da forze germaniche,da subito pero'molti italiani aiutarono questi prigionieri sfamandoli e nascondendoli,e un terzo di questi prigionieri,circa 25.000,furono sottratti ai germanici,molti furono portati in svizzera a molti altri fu fatto passare le linee,altri ancora si aggregarono ai partigiani.

    Questo comportamento spontaneo della popolazione italiana che rischiando la vita o la deportazione si espose in prima persona per aiutare dei soldati che si potevano ancora considerare come nemici,sconvolse non poco i britannici che non si aspettavano un simile comportamento da parte degli italiani,le notizie di questo innaspettato aiuto arrivarono velocemente negli UK,giornali e anche la BBC diede ampio risalto a quanto avveniva in italia, " the bravery italian people " i coraggiosi italiani,che sapevano di rischiare grosso,molto grosso anche la fucilazione se scoperti a dare aiuto o a nascondere un soldato nemico ma cio' non li fermo' dall'attuare un gesto di umana solideriata'.
    A seguito di questo comportamento di migliaia di civili italiani la prigionia degli militari italiani nel suolo britanncio cambio radicalmente e in molti casi non si tratto' affatto di prigionia in quanto moltissimi militari italiani erano liberi di muoversi e venivano persino pagati per il lavoro che svolgevano.

    Ma gli inglesi sono testoni e non dimenticano facilmente,ancora oggi loro ricordano,e in qualche modo si vogliono sdebitare dell'aiuto fornito da migliaia di italiani ai loro soldati prigionieri nel suolo italiano : The Monte San Martino Trust e' una fondazione inglese che fornisce gratuitamente agli studenti italiani da i 18 ai 25 anni corsi di lingua inglese nelle universita' britanniche.

    Monte San Martino Trust

    questa e' la pagina in italiano :'+'

    Questa associazione raccoglie le donazioni dei britannici e dei discendenti di quei prigionieri aiutati dal popolo italiano,e non solo i britannici donano denaro perche' gli studenti italiani di oggi possano venire a studiare gratuitamente in england,una certa Anne Corke ha donato del denaro e cosi' scrive :"In memory of my Dad and the wonderful Italian people who assisted him" in memoria di mio padre e del meraviglioso popolo italiano che lo ha assistito. https://www.justgiving.com/montesanmartino/Donate/

    Nel 2013 70* anniversario dell'8 settembre il referente italiano dell'associazione Monte San Martino Trust Sig.Antonio Millozzi ha ricevuto dalla regina un importante riconoscimento :https://www.gov.uk/government/world-...-martino-trust

    The Most Excellent Order of the British Empire - https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine...ero_Britannico

    Bisogna pero' considerare che tra quegli 80.000 e piu' prigionieri aiutati dal popolo italiano ci stavano anche molti americani,sud africani,neozelandesi,australiani ecc ecc,non ho notizie riguardo un simile comportamento di favore verso prigionieri italiani internati in questi o altri paesi del Commonwealth,forse l'amico Paolo Marzetti che vive in new zealand ci potrebbe dare informazioni al riguardo.

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