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Beh, è solo fortuna e il fatto che si tratti del mio paese; certo, a pensarci è proprio strano i giri che fanno questi oggetti e come poi, come per destino, dopo tanti anni, alle volte ritornino da dove sono partiti.
Nel mio paese, anni fa, è stato fatto un libro intitolato "Cecina anni di guerra" e la foto di copertina, poi divenuta un po' la foto-simbolo della seconda guerra in questo paese, raffigura il ponte ferroviario distrutto da uno dei primi bombardamenti alleati; grazie a questo ponte e a quello stradale, sul modesto fiume che delimita, a nord, il paese, i miei concittadini di allora ne subirono ben 44 che naturalmente mon si limitarono ai ponti, ma interessarono un po' tutto il centro abitato.
Ebbene, questa foto è ricomparsa a Cecina negli anni 80 grazie ad un turista tedesco venuto in vacanza che fece amicizia con un fotografo locale; all'epoca erano già molti i tedeschi che venivano in ferie dalle nostre parti, ma, diciamo la verità, sopportati perché portavano comunque ricchezza, ma non amati, e anche loro lo sapevano, per cui stavano un po' sulle sue; era difficile fare amicizia, ma visto che ciò avvenne, il tedesco raccontò di essere stato soldato tra l'altro anche qui, di essere stato presente durante i bombardamenti e di avere perso un amico durante uno di questi, e di avere, a casa, alcune foto scattate da lui stesso.
Ecco come questa foto è divenuta uno delle immagini simboliche nella nostra comunità.
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