Ciao a tutti e grazie.
Günter Mackensen - Copertina465.jpg
Quello che io ho definito l’album fotografico LSSAH di Günter Mackensen, di fatto è una Ehren-Chronik (cronaca d’onore), che venne consegnata ai soldati tedeschi nei primi anni della guerra.
La Ehren-Chronik presenta le foto dei comandanti supremi del tempo nelle pagine iniziali, a seguire illustra le specialità della Wehrmacht e le principali decorazioni, poi vi sono alcuni formulari che il soldato compilò ed aggiornò nel tempo con i suoi dati militari, infine si trovano le pagine ove collocare le proprie fotografie.
Günter Mackensen - Copertina interno466.jpg
la seconda di copertina della Ehren-Chronik di Günter Mackensen
Sotto la fotografia, terminata la guerra, Günter Mackensen annotò la seguente amarissima frase, specchio di una intera generazione distrutta:
“”Wir folgten ihm in Treue und waren vom Glauben an die gute und gerechte Sache beseelt.
Unsere Treue wurde nicht belohnt, sie wurde zum Verbrechen.
Einer späteren Geschichtsschreibung bleibt es vorbehalten, zu beurteilen, bei wem die Schuld an unserem Untergang lag.””
(Traduzione automatica:
Lo abbiamo seguito fedelmente e siamo stati animati dalla fede nella buona e giusta causa.
La nostra lealtà non è stata premiata, è diventato un crimine.
Spetta alla successiva storiografia giudicare sulla colpa della nostra caduta.)
Günter Mackensen - Pag 11 479.jpgGünter Mackensen - Pag 3 470.jpg
due delle pagine all'inizio della Ehren-Chronik di Günter Mackensen
Günter Mackensen iniziò la sua Ehren-Chronik sulla fine del 1942, col grado di SS-Rottenführer, presso il II. Bataillon, LSSAH. Poi continuò a compilare il documento nel corso degli anni successivi e, probabilmente, anche subito dopo la fine della guerra.
La sua Ehren-Chronik è una importante fonte di informazioni che lo riguardano.
Günter Mackensen - Pag 4 471.jpg
Dopo l’intestazione, la prima pagina è denominata Ehrentafel (albo d’onore) ove il soldato annotò i nominativi di alcuni suoi commilitoni uccisi in azione, in loro memoria.
Günter Mackensen - Pag 5 472.jpg
Sul retro di questa pagina è incollato uno stampato con l’elenco di famosi soldati decorati con la Ritterkreuz.
Günter Mackensen - Pag 6 473.jpg
Nella pagina successiva Günter Mackensen annotò di aver servito presso la Leibstandarte SS Adolf Hitler, con sede in Berlino-Lichtefelde, dal 29.09.1939 al 08.05.1945.
Günter Mackensen - Pag 7 475.jpg
A seguire l’elenco degli ufficiali suoi comandanti, distinti per periodo e per unità, dall’arruolamento nel 1939 all’inizio del 1943. Tra l’altro ne risulta come nel 1942 Günter Mackensen frequentò il corso per la promozione ad ufficiale presso la SS-Junkerschule di Bad Tölz. Nel 1943 servì per brevi periodi presso lo SS-Hauptamt di Berlino (l’Alto comando delle SS) e poi frequentò la SS-Verwaltung-Fuhrer-Schule a Dacau (la scuola di amministrazione per gli ufficiali).
Günter Mackensen - Pag 8 476.jpg
Bundesarchiv_Bild_101III-Hoppe-007-17,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Haupteingang.jpgBundesarchiv_Bild_183-H15390,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Vergatterung.jpgBundesarchiv_Bild_101III-Hoppe-007-19,_Berlin,_Kaserne_der_LSSAH,_Schwimmhalle.jpg
dal web, tre foto delle Caserme LSSAH di Berlino: l'ingresso principale della Lichtefelde, il cortile con una rivista alle reclute e la piscina interna.
La pagina successiva, molto interessante, è intestata: Teilnahme am Kriege 1939 – 1945 (Partecipazione alla Guerra 1939 – 1945).
Ne risulta che Günter Mackensen:
-si presentò il 26.09.1939 alla caserma di Berlin-Lichtefelde per il corso di addestramento nell’unità Ersatz/Leibstandarte SS Adolf Hitler;
-nel corso della sua militanza presso la LSSAH frequentò i corsi di specializzazione per: fuciliere, mitragliere, comandante dell’unità mitraglieri, motociclista, conducente di automezzi, radiofonista e telegrafista, comandante di plotone, comandante di amministrazione;
-il suo primo incarico di Schutze (fuciliere) alle unità combattenti fu il 21.06.1941 presso la 16. Kompanie/LSSAH, dopo il corso da ufficiale divenne vicecomandante di compagnia.
Alla voce Mitgemachte Schlachten und Gefechte (partecipazione a battaglie e combattimenti) risulta che Günter Mackensen fu impegnato sui alcuni dei fronti più caldi della guerra:
-22.06.1941 – 15.08.1941 in Russia (Schitomir, Uman, Nikolajewka),
-18.08.1943 – 01.11.1943 in Italia (Casalmaggiore, Cremona, Milano, Como, Pola ed attività antipartigiana nella Carniola Inferiore/Slovenia);
-10.11.1943 – 18.02.1944 in Russia (Ferrovia del Nord, Brussilow, Radomichl, Schitomir, Tscherassy-front);
-25.06.1944 – 03.09.1944 invasione in Normandia (Caen, Argentan, Rouen);
-16.12.1944 – 30.01.1945 offensiva delle Ardenne (St.Vith, LaGleize, Starelot);
-12.02.1945 – 23.03.1945 Ungheria (Stuhlweissenburg, Gran);
-24.03.1945 – 09.05.1945 Austria (Wiener Neustadt, Semmering).
Günter Mackensen - Pag 9 477.jpg
L’ultima pagina riporta l’elenco delle numerose decorazioni conseguite da Günter Mackensen:
Infanterie-Sturmabzeichen in Bronze, Verwundeten in Bronze e Silber, Eiserne Kreuz di I e II Klasse, Kriegsverdienstkreuz I e II Klasse, Nahkampfspange in Bronze.
La sua progressione di carriera (dalla fine del 1941 a fine guerra):
SS-Sturmann (Caporale), SS-Rottenführer (Caporalmaggiore), SS-Unterscharführer (Sergente), SS-Standratenjunker e SS-Standratenoberjunker (allievo ufficiale), il 10.06.1943 SS-Untersturmführer (Sottotenente) ed il 30.01.1945 SS-Obersturmführer (Tenente).
Le ferite Verwundet. Risulta che Günter Mackensen venne ferito tre volte in combattimento:
-il 15.08.1941 a Neu-Danzig ed il 22.02.1944 a Tscherkassy-Front sul fronte Est;
-il 15.03.1945 a Szebat-Battian in Ungheria.
Alla fine della pagina, ritengo che le annotazioni di Günter Mackensen della fine 1945 riguardino le località della sua prigionia.
Günter Mackensen - Pag 10 478.jpg
Sulle vicende belliche della Divisione LSSAH sui vari fronti, ed in merito ai crimini di guerra, per non dilungare, rimando alla lettura della pagina di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/1._SS-...dolf_Hitler%22
Invece vorrei approfondire sull’attività della LSSAH in Italia.
Subito prima dell’arrivo in Italia, la LSSAH ricoprì un ruolo importante nella terza battaglia di Kharkov (dal 19 febbraio al 23 marzo 1943), l’ultima grande vittoria tedesca della seconda guerra mondiale. I combattimenti di Kharkov procurarono alla LSSAH la perdita di ben 4.373 militi, ovvero il 44% della forza effettiva.
La divisione LSSAH, dopo sette mesi di fronte orientale, venne trasferita in Italia per fronteggiare la crisi dovuta allo sbarco degli alleati in Sicilia – 10 luglio 1943 – ed alla caduta del Fascismo – 25 luglio 1943 –. Dopo aver transitato da Innsbruck, Trento, Verona, la divisione si portò nel perimetro di Reggio. All’inizio di settembre LSSAH rimase di stanza nel versante settentrionale del crinale Appenninico, inserita nell' Heeresgruppe B al comando del Feldmaresciallo Erwin Rommel. La sera dell’8 settembre 1943 il generale Pietro Badoglio comunicò l’armistizio concordato con le forze alleate.
La divisone LSSAH si stabilì nella zona di Parma, Reggio Emilia, Mantova e sul Lago di Garda poi, dall'8 al 17 settembre 1943, procedette al disarmo del Regio Esercito nel Nord Italia ed all’internamento delle truppe. Dal 21 settembre al 29 ottobre partecipò alle operazioni contro le prime forze partigiane nell'alta Italia.
Bundesarchiv_Bild_183-J15480,_Mailand,_Besetzung_durch_SS-_Leibstandarte__Adolf_Hitler_.jpg
dal web un mezzo corazzato LSSAH a Milano nel settembre/ottobre 1943
A Boves (Cuneo) il III. Bataillon, SS-Panzergrenadier-Regiment 2 LSSAH del SS-Stubaf. Joachim Peiper operò la prima rappresaglia anti-partigiana in Italia, facendo 24 vittime civili e dando alle fiamme 350 case. Il I. Bataillon dello stesso reggimento, installatosi nelle località della sponda piemontese del lago Maggiore, attuò il primo eccidio in Italia di cittadini di religione ebraica. Fu la prima avvenuta in Italia e la seconda per numero di vittime (almeno 57 accertate). Il comando viene installato all'Hotel Beaurivage di Baveno. A Meina l'episodio più noto: sedici ebrei ospiti di un albergo vennero prima identificati e trattenuti per alcuni giorni e poi, in due notti successive (22 e 23 settembre), uccisi e gettati con zavorre nel lago.
Il comandante della divisione LSSAH, il colonnello Theodor Wisch, venuto a conoscenza degli eccidi sul lago, informò il Feldmaresciallo Erwin Rommel e ordinò prontamente l’apertura di un’inchiesta penale per i fatti di Meina. Furono inviati sul luogo i due giudici militari della Leibstandarte, i maggiori Christian Jochum e Gerhard Franz, i quali rapidamente, a partire dall’ottobre 1943, indagarono senza arrivare a determinare i responsabili e l’inchiesta venne insabbiata.
Günter Mackensen giunse in Italia col grado di SS-Untersturmführer (sottotenente), in forza al SS-Panzergrenadier-Regiment 1 LSSAH, e dai suoi appunti operò in Casalmaggiore, Cremona, Milano, Como, Pola, e svolse attività antipartigiana in Dalmazia ed Carniola (attuale Slovenia).
Risulta che due Marder III (cacciacarri cingolati) della LSSAH vennero distrutti a Casalmaggiore (Cremona) quindi vi fu una certa resistenza del Regio Esercito, ma non ho trovato ulteriori informazioni sulla attività in Italia del SS-Pz.Gren.Rgt.1 LSSAH che sembra non avervi commesso stragi.
Riequipaggiata e riorganizzata in una vera e propria divisione corazzata, ridenominata 1. SS-Panzer-Division “Leibstandarte Adolf Hitler", nel novembre 1943 la LSSAH venne trasferita dall’Italia nuovamente sul fronte orientale, e combattè nelle zone di Kiev e Krasnopol, per prendere poi parte alla liberazione della sacca di Korsun.
Günter Mackensen - Sciolte - foto 212 774.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 213 777.jpg
dal gruppo di Günter Mackensen
Nell’album fotografico non ci sono immagini di Günter Mackensen in Italia. Però, tra le foto sciolte del suo gruppo di documenti, ve ne sono tre di grandi dimensioni della Caserma Carlo De Cristoforis di Como, due panoramiche ed una dell’ufficio del comandante. Sul retro di quest’ultima vi è l’annotazione manoscritta da Günter Mackensen che attesta la sua presenza in loco nel settembre – ottobre 1943 per “Badoglio-Putsch”.
Günter Mackensen - Sciolte - foto 214 779.jpgGünter Mackensen - Sciolte - foto 214 retro780.jpg
l'ufficio del comandante della Caserma De Cristoforis di Como. Sul retro l'annotazione manoscritta di Günter Mackensen. Il timbro del fotografo di Como lo si trova anche sul retro delle due precedenti foto panoramiche della caserma.
Saluti, Giovanni



Rispondi citando






