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storiaememoriagrigioverde
Gli Sten aviolanciati dagli alleati erano talmente tanti che ne venne fuori un discreto mercato nero tra gli avversari della guerra civile, inizialmente le armi sofisticate andavano direttamente ai partigiani non comunisti, poi in parte la cosa cambiò dopo le proteste ripetute del CLN. Le foto di membri delle FF.AA. di Salò armati di Sten sono decisamente troppe per considerarle tutte armi catturate in combattimento. Il contrabbando di preziosi e titoli di stato gestito da Osvaldo Valenti alla frontiera con la Svizzera su ordine di Borghese aveva come scopo procurare valuta pregiata con la quale comprare mitra e benzina al mercato nero. Anche Amerigo Dumini, uno degli assassini di Matteotti che operò come spia in Libia e sopravvisse alla fucilazione da parte dei britannici, dopo l'armistizio con nomi falsi e la copertura di una società di autotrasporti acquistò molti mitra Sten pagando in dollari e sterline, per conto della GNR, che potè armarne almeno un paio di Btg. secondo la biografia di Dumini apparsa nel dopoguerra.