Hai ragione, però sai che è un po' un campo minato.[^]
Hai ragione, però sai che è un po' un campo minato.[^]
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Finalmente, stasera...
Ci credete che sono emozionato??? Ho visto di sfuggita la presentazione la settimana scorsa, una frase mi ha colpito, diceva tipo: "Valujki, per chi sa vuol dire molto, per gli altri è solo un nome" o qualcosa del genere.
Sul serio, sono straemozionato...
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Da IL GAZZETTINO:
"Mario Rigoni Stern questo spettacolo tratto dal suo libro più noto l'ha visto nascere e crescere. «Paolini ha capito tante cose, mettendo in scena le diverse varianti», commenta ora.
«All'inizio, non lo nego, avevo qualche riserva, e lui le ha comprese - aggiunge lo scrittore altopianese - Ad esempio in certi momenti il testo veniva recitato con veemenza, mentre invece noi parlavamo quasi sottovoce. Certo si combatteva con vigore, anche se altri reparti avevano buttato le armi. Ma soprattutto eravamo impegnati a sopravvivere per tornare a casa: salvarci negli scontri voleva dire salvare anche quelli che erano dietro di noi. E poi ho fatto osservare a Paolini che noi non ridevamo così tanto, eravamo troppo concentrati a sopravvivere».
Che spettacolo ne è uscito?
«Non so se spettacolo è la parola giusta. Credo che farà impressione, per chi lo vedrà sarà più amaro che bello. à? stata una grande tragedia, una vicenda storica che rimane dolorosa anche a distanza di oltre sessant'anni, visto che si è lasciata dietro 30mila morti solo fra noi alpini». (...)"
Il campo di fango di Rovigo, coi pali delle porte più alti del mondo,fatti apposta per farti prendere paura. (Marco Paolini)
a caldo : uno splendido esempio di come il teatro incontra la storia .
per me , paolini e' semplicemente grandioso .
e "il sergente nella neve" e' stato , assieme a "centomila gavette di ghiaccio" , uno dei miei libri preferiti della mia infanzia .
e "il sergente nella neve" e' stato , assieme a "centomila gavette di ghiaccio" , uno dei miei libri preferiti della mia infanzia .
Anche per me.Sono dei "classici",ma indimenticabili.
Pelle d'oca...
Ragazzi, gli excursus in dialetto bresciano, la straordinaria capacità* che ha Paolini nel coinvolgerti e (per me) soprattutto il fatto di essere nipote di uno della 51, mi hanno catapultato letteralmente sul Don...
Uno dei passaggi che più mi ha fatto rabbrividire è quando il sergente lascia il caposaldo, mio nonno me lo racconta spesso questo fatto, per un semplice motivo: lui il caposaldo non lo lasciò il 16 gennaio, ma il 17 gennaio, perchè fu uno dei "fortunati" che erano stati lasciati di retroguardia, come dice lui, uno dei "sacrificati"; di quella notte lui ricorda due cose in particolare, il cambiare in continuazione la canna al fucile mitragliatore Breda nonostante il gelo ed i proiettili che fischiavano, "se mettevo in piedi una pertica quella notte lì i proiettili l'avrebbero colpita da tutte le parti".
Ieri sera finalmente ho visto la televisione che amo, quella vera, quella che ti coinvolge, quella degli Uomini, quella della Storia, quella del "stasera non prendo impegni perchè in TV c'è "Il sergente" di Paolini".
Un saluto a tutti
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l'ho visto...senza parole....
e mario: cè speranza!
non l'avevo mai visto, bravissimo Paolini..
il riuscire a trasmettere con così pochi mezzi così tante emozioni.
e quei nonnetti reduci..penso che abbiano lasciato in tutti un senso di profondo rispetto e tenerezza.
ciao
digjo
Ciao
digjo
Ho trovato questo in rete in merito ai dati auditel...
"Il Sergente, il programma di Paolini su La 7 tocca il 5% con oltre un milione di telespettatori: ascolti record per la rete."
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meno male!!il MINIMO!
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