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Il periodo 1990-1995 è stato caratterizzato, nell'area balcanica, dalla dissoluzione della Jugoslavia, nazione creata alla fine della seconda guerra mondiale riunendo più per volontà* politica che popolare alcune realtà* etnicamente, socialmente, politicamente e religiosamente assai diverse e storicamente conflittuali tra di loro.
La forte personalità* e il carisma di Josip Broz, meglio conosciuto come "Maresciallo Tito", leader del forte movimento partigiano nel periodo della 2GM, riuscì, per quattro decenni, a tenere insieme questa nazione, anche a costo di scelte coraggiose, quali il non allinearsi alle imposizioni sovietiche, pur guidando una nazione comunista, in un epoca nella quale stare al di fuori dei "blocchi" era sicuramente penalizzante.
Con ciò fino al momento della morte dell'anziano Maresciallo, nel 1980, con metodi talora diplomatici, talora duri e repressivi, i fuochi nazionalistici e indipendentistici delle varie etnie covarono sotto la cenere, ma tenuti comunque sotto controllo.
Il decennio successivo alla morte di Tito vide emergere numerosi e ambiziosi leader locali e accentuare le differenze fra le varie zone del paese, fino a che, nel 1990, si decise concordemente di sciogliere la federazione, cosa che però non fu accettata da Milosevic, serbo, presidente in carica, che rivendicava per i serbi il ruolo principale e egemonico nell'area.
In questo scenario si giunse a dichiarazioni unilaterali di indipendenza da parte delle varie regioni.
Mentre per Slovenia e Macedonia l'indipendenza arrivò in modo sostanzialmente incruento, ad eccezione del breve conflitto in Slovenia (dieci giorni), per le altre realtà* l'anno 1991 significò l'inizio di un periodo di guerre dure e crudeli, come in Europa da quasi cinquant'anni non se ne ricordavano.
La Croazia, in base al referendum del 19/3/91, dichiarò la propria indipendenza 1l 25/6/91. Nel frattempo, anche a causa di tensioni con la neo autoproclamata Repubblica Serba della Krajina, enclave territorialmente croata ma abitata da popolazione serba, il presidente croato Tudjman aveva uficialmente creato l'esercito regolare Croato, il 9/4/91.
Tutto ciò portò all'attacco del territorio croato da parte delle truppe regolari dell'esercito juogoslavo, o se volete le truppe della Serbia di Milosevic, nel luglio 1991, attacco in larga scala e che coinvolse tutte le principali città* quali Ragusa, Zara, Karlovac, ecc. e soprattutto Vukovar, sottoposta a quattro mesi di assedio, e numerose altre, città* sottoposte a cannoneggiamenti e violenze che la cronaca di quel periodo ci ha reso tristemente note.
Questa prima fase di guerra arrivò, il 4/1/92 ad una tregua (la quindicesima) sostanzialmente rispettata, anche se in realtà* scontri di entità* più modesta proseguirono negli anni successivi.
Nel frattempo però scoppiava anche il conflitto in Bosnia-Herzegovina, sempre per l'intervento dei Serbi contro il governo locale; essendo la Bosnia-Herzegovina la regione più multietnica della federazione, anche la Croazia ci vide degli interessi propri e si gettò anche in questa guerra, dapprima per "difendere" i croati della regione, poi scatenando una vera e propria campagna contro i Bosnacchi, cioè i Bosniaci di religione musulmana (1992-1993) durante la quale avvennero efferate stragi, la famigerata "pulizia etnica".
Nel 1995, con gli accordi di Dayton, la situazione sostanzialmente si placò, ma come ben sappiamo tutt'oggi queste aere sono sotto lo stretto controllo delle potenze occidentali, perchè, appunto, il fuoco cova ancora.
Ho cercato di fare questo lungo, ma succinto, spoloquio introduttivo perché penso che in realtà* la storia di questo vicino conflitto sia ancora tutta da scrivere, e mentre si sa tutto dello sbarco in Normandia o della battaglia di Kursk, questi avvenimenti sono praticamente misconosciuti.
Parlare di oggetti come gli elmetti senza accennare un po' al contesto al quale appartengono penso sia estremante sterile.
Eccoci comunque arrivati al dunque: fra le varie unità*, più o meno ufficiali, fra quelle Croate una che si è fatta notare, nel bene e nel male, e anche nell'immaginario locale, è la Brigata Legija, che deve il suo nome, e forse anche filosofia e ideologia, ad una delle cinque Divisioni SS Croate, cioè la Crna Legija (Legione Nera) costituita, nel 1941-1945, dalla 1^ e dalla 5^ Brigata Ustasha.
Gli elmetti in mio possesso sono un classico Neretva Mod.44 e un T21 USA (versione anni 70/80 del M1) dotato però di liner in plastica probabilmente austriaco e con un soggolo assolutamente fuori da qualsiasi normativa, evidentemente artigianale.
L'unica cosa che li distingue e li colloca come appartenenti all'unità* suddetta sono gli scudetti che sono semplicemente degli adesivi come quelli che possiamo trovare nelle cartolerie, e non delle decals; del resto è roba dei giorni nostri.
Neretva Ne44
M1/T21
scomparse foto imageshack
 

 
			
			 
			 
					
					
					
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			 ] (quindi originalità  garantita al 300%) una parte è pure stata utilizzata durante l'operacija Oluja. Il problema è che non ho una digitale[
] (quindi originalità  garantita al 300%) una parte è pure stata utilizzata durante l'operacija Oluja. Il problema è che non ho una digitale[ !] proverò magari a postare foto fatte col cellulare[
!] proverò magari a postare foto fatte col cellulare[ ] [ciao2]
] [ciao2]
						








