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Come ci si arriva:
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E' posizionato in cima del monte Baldo a quota m. 1675 a sud della bocchetta da cui prende il nome. Nel territorio comunale di Caprino Veronese il località Spiazzi.
Non è facile da raggiungere : se prendiamo il versante dalla parte dell'abitato di Spiazzi si può arrivare in macchina alla malga Valfredda Crocetta a 1321 m. Poi parcheggiata la macchina, tramite il sentiero 656 Lino Ottaviani, si raggiunge la Bocchetta di Naole. Il sentiero non è lungo, ma raggiunge velocemente la quota e per me rimane una opzione difficoltosa.
Dal versante opposto invece la strade che portano in quota sono bloccate quasi subito ai mezzi, e i tempi di percorrenza a piedi sono sulle 3 ore. Esiste una terza possibilità. Ci si porta, sempre da questo versante, a Prada e lasciata la macchina sull'ampio parcheggio , si prende la telecabina che porta alla Baita Eugenio Turri a quota 1550. Da qui si prende la Seggiovia per il rifugio Fiori del Baldo a quota 1815 m. Una volta giunti in vetta il sentiero 658 porta lungo la cresta del Monte Baldo alla Bocchetta di Naole.
Caratteristiche architettoniche :
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Costruito nel periodo tra il 1905 ed il 1913, la fortificazione è considerata moderna, dell’ultima serie che pur tenendo conto della aumentata potenza di fuoco è ancora legata ai canoni estetici tradizionali, di cui ricalca gli stilemi. Il suo scopo era di controbattere un’eventuale attacco austriaco dal vicino confine lungo la dorsale baldense. Dominava la vallata di Ferrara-Spiazzi. L'armamento principale era composto da quattro cannoni da 149 A sotto cupola corazzata girevole.
Qualche notizia storica :
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Opera facente parte della Fortezza di Verona, settore Val d’Adige. Nel 1914 era dotato di una caserma per alloggiare la truppa e di due appostamenti per artiglieria, uno a nord ed uno a sud. L’opera è ora chiusa e nella parte alta sono stati installati dei ripetitori.
Tour Fotografico:
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Allora saliamo il Monte Baldo. In questa foto il nostro traguardo è sulla verticale della "D" di Decca.
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Una volta raggiunta la vetta si percorre il sentiero sulla cresta. Un paesaggio magnifico. Se si cade da un lato si raggiunge velocemente malga Valfredda Crocettamentre cadendo dall'altra parte si arriva altrettanto velocemente alla base della telecabina.
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Eccoci vicini ( per cosi dire ) alla nostra meta. Si vedono i tralicci del ripetitore e la linea elettrica che parte da Spiazzi.
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Una volta arrivati , come già detto , è possibile visitare il forte esternamente essendo chiuso in ogni sua parte da pesanti sbarre saldate alla struttura. Anche il cancello è sbarrato con un lucchetto, che anche se rimosso non porterebbe a nulla essendo stata saldata in seguito tutta la cancellata.
Comunque questo lungo corridoio dopo l'ingresso porta alla fine .......
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...... ad un piccolo montacarichi. Non è quindi comunque possibile accedere alla parte superiore, sede tra le tante cose dei ripetitori. Vi faccio notare il mistero della porta rossa in ferro. Cosa ci sarà oltre ? E perchè hanno deciso di murare solo questo ambiente ?
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Questa galleria non è comunque rettilinea: come se volesse seguire l'andamento della montagna. Anche i due corridoi che si diramano , e che sono parzialmente murati , sembrano seguire questo andamento.
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Quello di destra , porta ad una serie di locali.
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Una sorta di sala macchine , anche se mi sfugge allora l'utilità dell'intercapedine.
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Un secondo locale adiacente , con lo stesso accenno di intercapedine.
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La pavimentazione.
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Un particolare nel Piazzale D'armi, di cui ignoro l'utilizzo. Forse come a Forte Punta Carbin era sistemato un semplice abbeveratoio.
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L'unica bocchetta di scolo per l'acqua presente, nella parte bassa del forte.
Ci sono ovviamente altre cose da vedere : dobbiamo percorrere il corridoio di sinistra verso la polveriera , visitare dall'esterno la parte alta e anche quello che rimane della caserma.... allora alla prossima.
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