La cheche è l’accessorio dell’abbigliamento dei Tuareg del Sahara. E’ un grande foulard di cotone che si porta al collo o avvolto attorno alla testa. Ha la funzione di riparare la testa e il viso dal sole, dal vento e dalla sabbia; può essere usata come lenzuolo o stesa per fornire ombra e protezione; può essere avvolta in vita per proteggere l’addome e il ventre (in climi dove i problemi intestinali sono frequenti); può servire per avvolgere e trasportare i bagagli, e, in emergenza, può essere tagliata a strisce per ricavare legacci o bendaggi.
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Essa venne immediatamente adottata dai legionari francesi che operavano nel Sahara, e, ultimamente, dai soldati di tutti gli eserciti nelle operazioni in zona desertica degli ultimi anni. Naturalmente, alla nuova moda aderirono imediatamente anche i soldati italiani.
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Nelle prime operazioni in Afghanistan al contingente italiano venne fornito l’equivalente locale, molto più piccolo della cheche, un fazzoletto di cotone stampato del tipo che si comprava per un dollaro nei mercatini locali.
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Negli anni successivi vennero distribuiti diversi tipi di foulard, tra i quali anche una versione “italiana” della cheche. Ecco nella foto:
- Una cheche di produzione civile;
- Un foulard tipo “cheche” militare italiano;
- Una cheche civile che il proprietario ha tagliato e ridotto;
- Una sciarpa di cotone desertica militare italiana, regolamentare ma di origine incerta.
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Le etichette della cheche e del foulard.
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Al di là dell’impiego pratico, il drappo di cotone al collo appare come un complemento naturale di ogni uniforme desertica, e viene regolarmente adottato e portato con entusiasmo, indipendentemente da prescrizioni e regolamenti, dai soldati di ogni paese.
Ciao.
Al



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