Lo scrittore francese Alexandre Jardin è l' autore di "Persone perbene" (Ed. Bompiani, pp.208, 17 Euro), libro nel quale ripercorre il percorso umano del nonno, Jean Jardin, alto funzionario del governo di Petain, corresponsabile dell' approvazione di norme antisemite e della deportazione di migliaia di ebrei. Si parla del processo di rimozione della sconfitta del '40 da parte di una intera nazione, ma anche di come negli anni '50 Jardin potè rientrare nella grande politica d' oltralpe anche grazie all' appoggio di Mitterand (anch' egli ex- di Vichy) diventando poi il collettore dei fondi neri elargiti dagli industriali alla "casta" gollista. Secondo l' autore, per assurdo <<il personale di Vichy grondò una melassa di buoni sentimenti, molto lontana dalla corruzione morale che gli attribuiamo per rassicurare noi stessi>>. Lungi dal giustificarne gli atti, Alexandre Jardin si chiede se allora, in quelle circostanze, per suo nonno fosse dimostrazione di patriottismo sacrificare il proprio onore personale asservendosi ogni giorno di più ai nazisti pur di tutelare per quanto possibile l' integrità e la sovranità nazionale della Francia.

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