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Discussione: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

  1. #1
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Così si intitola l' articolo a firma Stefano Zurlo, pubblicato su "Il Giornale" di oggi.
    Il fante Alessandro Norcini, cl. 1910, da Bibbiena (AR) nel 1942 prestava servizio a Bengasi in Libia, dove contrasse una paralisi facciale che negli anni gli deformò il volto. Sopravvissuto alla guerra, si era rivolto nel 1969 alla Commissione medica superiore del ministero del Tesoro: poi alla Corte dei Conti. Morto nel 1989, la sua pratica è rimasta dormiente fino all' anno scorso, quando il caso è stato riesaminato. Finalmente in base al carteggio e al foglio matricolare è stata riconosciuta la malattia per causa di servizio ed agli eredi del militare spetterà una somma ragguardevole: con gli arretrati si parla di centinaia di migliaia di euro.
    Solerte burocrazia italica...
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  2. #2
    Moderatore L'avatar di coloniale
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    meglio tardi che mai....in questo caso molto tardi....
    ironico disprezzo per l'italica burocrazia
    ciao Nicola
    "coloniale"

    SUMMA AUDACIA ET VIRTUS!

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di Hetzer
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Vi racconto questa: mio suocero Alfeo, classe 1917 ormai deceduto da anni, si rovinò la salute prima in Africa e poi, rientrato in Italia con una nave ospedale, fu catturato dai tedeschi l'otto settembre e rinchiuso in una fabbrica sotterranea dove costruivamo motori da areoplano.
    Visse una vita fatta di lavori saltuari, visto il suo stato di salute cagionevole.
    Prendeva una piccola pensione di guerra proprio per questo motivo e, a metà degli anni 80 chiese un aumento, producendo (...ovviamente...) apposita istanza circostanziata al Ministero.
    Fu chiamato dopo alcuni mesi a Roma per sottoporsi ad alcune visite, anche se diversi ospedali avevano già certificato tutto nella domanda inviata, quindi lui e la moglie partirono un lunedì mattina in direzione della capitale.
    Furono ospitati per una settimana in un hotel 3 stelle a spese del Ministero, viaggio in treno compreso e, per una settimana fu sottoposto a diverse visite (in verità frettolose) di una decina di minuti ciascuna, una per ogni giorno fino al sabato, quando fecero ritorno a casa.
    Nel frattempo avevano visitato Roma in lungo e in largo.
    Dopo alcuni mesi gli fu recapitata una raccomandata nella quale veniva riconosciuto l'aggravamento e, gli veniva aumentata la pensione di circa 20.000 lire al mese, in più gli arretrati a far data dalla domanda.
    Ogni commento si sembra del tutto superfluo.........
    Io non ho girato il mondo ma il mondo ha girato intorno a me.

  4. #4
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Vergogna, vergogna ed ancora vergogna alla nostra burocrazia. Continuano a venire a galla queste cose e nessuno fa nulla. Chissà se qualcosa cambierà....
    Sono anche su Facebook: German militaria collezionismo

  5. #5
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    mio nonno classe 1897 preso prigioniero nel dicembre 1917 nella battaglia di monte fior rilasciato a fine guerra ,tornato con i piedi congelati(mai visto con scarpe normali ma con certe tipo feltro)800lire di pensione.evvvaiiii
    dimenticavo.era di Rassina a 3 KM da bibbiena.

  6. #6
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Mecca, il divo Giulio disse una volta che nei ministeri italiani c' erano gli armadi proprio per farvi più agevolmente dormire le pratiche...
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  7. #7
    Moderatore L'avatar di serpico
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Purtroppo gli esempi sarebbero innumerevoli. Pensate solo a tutti i soldi che il governo USA aveva accumulato come stipendio per i nostri militari caduti loro prigionieri, soldi che a guerra finita furono trasferiti al governo italiano perchè venissero distribuiti ai LEGITTIMI PROPRIETARI.
    Dove saranno finiti, visto che mai nessun ex prigioniero li ha mai percepiti????
    VEDO TUTTO, OSSERVO MOLTO, DISSIMULO POCO!

  8. #8
    Collaboratore L'avatar di Il Cav.
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Dato che quelli erano soldati- e poi prigionieri- di quella che con allora con atroce ipocrisia era definita dai reggitori demo-clericali della cosa pubblica "guerra non sentita", forse qualche burocrate avrà ritenuto giusto non far sentir ai reduci neanche il peso di quei dollari in tasca...
    "Chissà a quale di questi alberi ci impiccheranno..."

  9. #9
    Utente registrato L'avatar di CHri
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Eh cosa vogliamo! Sono stati solo in guerra! Bisogna sudarsela la pensione! Un esempio giusto di pensione sudata e meritata è sicuramente quella che percepiscono i nostri veterani parlamentari! Loro hanno combattuto a Montecitorio,mica in Africa o Russia!
    Le pratiche per le loro pensioni sono 4x4 in quanto non s'inpantanano nei meandri della burocrazia! E scusatemi sé è poco! Spero di non aver detto niente di male! Ma non credo,in quanto siamo in un paese libero!

  10. #10
    Utente registrato L'avatar di Hetzer
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    Re: Vitalizio di guerra 71 anni dopo. E il reduce è morto.

    Citazione Originariamente Scritto da serpico
    Purtroppo gli esempi sarebbero innumerevoli. Pensate solo a tutti i soldi che il governo USA aveva accumulato come stipendio per i nostri militari caduti loro prigionieri, soldi che a guerra finita furono trasferiti al governo italiano perchè venissero distribuiti ai LEGITTIMI PROPRIETARI.
    Dove saranno finiti, visto che mai nessun ex prigioniero li ha mai percepiti????
    Sai dove finirono i soldi????..nella ricostruzione del dopoguerra!!!
    Vidi per caso aluni anni fa un servizio su Rai3 (...eddove sennò...) dove uno di questi prigionieri italiani che, come migliaia e migliaia di nostri connazionali lavorò da prigioniero negli Usa come camionista, chiedeva dove erano finiti i suoi soldi che il governo americano gli aveva regolarmente corrisposto.....
    Beh un giornalista della suddetta rete trovò un documento del 1947 che, firmato da un giovine sottosegretario di qual cosa, un tal GIULIO ANDREOTTI ( ), incamerava le cospique somme versate per la futura ricostruzione del nostro paese.
    I nostri prigionieri avevano lavorato....e il governo aveva incassato!
    Anche qui ogni commento è superfluo......
    Io non ho girato il mondo ma il mondo ha girato intorno a me.

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