Dopo l'8 settembre 1943 tre prigionieri di guerra _ americano, inglese e russo _
si rifugiano a Roma in casa di una popolana del rione Ponte dove, chiusi
in una soffitta, trascorrono qualche mese. Più neocattolico che neorealista,
meno abile di Il generale Della Rovere (1959) ma più autentico,
il film conferma le qualità di Rossellini come poeta civile, ma è un po'
prolisso ed edificante, qua e là di una simbologia grossolana.
Magistrale l'uso dello zoom e una ottima Ralli..



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