Caro papā
Versi: Tito Manlio Musica: Gino Filippini
Caro papā,
ti scrivo e la mia mano
quasi mi trema, lo comprendi tu?
Son tanti giorni che mi sei lontano
e dove vivi non lo dici pių!
Le lacrime che bagnano il mio viso,
son lacrime d'orgoglio, credi a me,
ti vedo che dischiudi un bel sorriso
e il tuo balilla strigi in braccio a te!
Anch'io combatto, anch'io fō la mia Guerra
con fede, con onore e disciplina,
desidero che frutti la mia terra
e curo l'orticello ogni mattina:
"l'orticello di guerra!"
E prego Iddio
che vegli su di te, babbuccio mio!
Caro papā,
da ogni tua parola,
sprigiona un "Credo" che non si scorda pių!
Fiamma d'amor di Patria che consola,
come ad amarla m'insegnasti tu!
Cosė da te le cose che ho imparato
le tengo chiuse, strette nel mio cuor
ed oggi, come te, sono soldato,
credo il tuo "Credo" con lo stesso amor!
Vinceremo la guerra
e prego Iddio
che vegli su di te, babbuccio mio.
Babbuccio mio!
(Associazione Culturale Lorien)



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