Posto volentieri la visita alla Batteria B1 del Caposaldo RIVERS al Moncenisio.Anche se la visita agli interni potrà* risultare un po "spettrale",l'80 per cento di muri e volte sono totalmente anneriti dal fumo dell'incendio sviluppatosi in seguito all'esplosione dei proiettili nella riservetta munizioni N2.è consigliata.In una scanalatura laterale del corridoio di collegamento frà* le casematte delle armi qualche pia persona ha allineato in bella mostra una decina di spolette(purtroppo arruginite) dei proiettili da 75 mm dei pezzi che armavano la batteria.[ciao2]e buona visita.Gianfranco

VALLO ALPINO
Caposaldo RIVERS
BATTERIA B 1

Costruita fra gli anni 1932 e 1935 secondo i dettami della Circolare n.200, la Batteria B 1 o 613a Batteria G.a.F(Guardia alla Frontiera) era un`opera mista(Calcestruzzo-Caverna) destinata a battere con il fuoco delle sue armi il versante orientale del lago(Ricordiamo che il lago del 1935 era molto più piccolo di quello attuale.)
Posizionata ad una quota di 2200 m. a SW del Centro n.14 la Batteria B1 era l`opera più elevata del Caposaldo Rivers , armata con 3 cannoni da 75/27 mod.06.(Nelle casematte sono ancora presenti le rotaie su cui scorrevano le ruote dell`affusto del cannone),ed aveva un presidio di 85 uomini.
L`opera era composta da 3 postazioni in caverna per i cannoni,un ingresso principale e uno secondario,2 postazioni fotofoniche(impianti probabilmente mai installati)un`uscita di emergenza(attualmente inagibile) 2 ricoveri per il personale,2 gruppi elettrogeni, tre locali destinati a deposito dell`acqua e un osservatorio in calcestruzzo.
La soluzione dell`osservatorio in calcestruzzo fu adottata in quanto la morfologia del luogo non permetteva l`installazione della classica torretta corazzata.
L`ingresso secondario era protetto da una porta-garitta ora non più presente.
A fianco dell`ingresso principale era presente un locale in cemento di cui non conosco la funzione e ubicato fra i due ingressi il locale delle latrine.Al momento della mia visita all`opera l`ingresso principale era completamente sepolto dalla neve,mentre degli altri 2 fabbricati emergeva solo la parte superiore,
Fortunatamente libero invece l`ingresso secondario,dalla cui breccia praticata dai soliti ignoti nel muro di chiusura sono entrato per la visita interna dell`opera.
Entrando troviamo subito le due postazioni fotofoniche(murate) e dopo aver percorso un tratto di corridoio giungiamo alla casamatta dell`osservatorio.Quì è ancora presente la piastra di corazzatura con la feritoia dotata di parte del meccanismo dello scudo girevole su cui poteva venire installato a seconda delle necessità* un goniometro oppure un binocolo.Alle spalle della casamatta in un locale destinato probabilmente ad ospitare la centrale tiro della batteria è presente la botola dell`uscita di emergenza.Immediatamente dopo il locale ci troviamo ad una derivazione:diritti verso il ricovero n.2 e il blocco delle armi,a sinistra verso il ricovero n.1,i servizi logistici e l`ingresso principale.
Noi procediamo diritti e giungiamo al Ricovero n.2,i muri e i soffitti sono tutti neri di fuliggine,conseguenza di un`esplosione e susseguente incendio verificatesi probabilmente nella riservetta di munizioni n.2.Non sono in grado di spiegare né i motivi dell`esplosione e neppure la data.
All`estremità* opposta del ricovero alla nostra dx inizia il lungo corridoio di servizio,dove troveremo in sequenza a dx le derivazioni che conducono alle casematte delle armi n.1-2 e 3.
Fra la derivazione n.1 e la n,2 troviamo a dx un piccolo vano destinato alla riservetta munizioni n.1 e a sinistra un vano più grande.Proseguiamo lungo il corridoio di servizio e troviamo fra la derivazione n.2 e la 3 il locale della riservetta munizioni n.2.Quì,i danni al soffitto ci fanno supporre che si sia verificata l`esplosione.In una scanalatura lungo la parete qualcuno ha disposto quelle che sembrano essere delle spolette di proiettili da 75 mm.
Alla fine del corridoio la derivazione n.3 ci condurrà* alla casamatta della terza arma.
Ripercorriamo all`inverso tutto il percorso per giungere alla derivazione che ci condurrà* ai servizi logistici e all`ingresso principale.
Oltrepassato il Ricovero n.1 e proseguito verso l`uscita secondaria ad un certo punto prenderemo la derivazione a dx(trascurata all`andata) giungendo così al Ricovero n.1,due locali alla nostra dx,ricavati innalzando dei muri contenevano i serbatoi in eternit della riserva d`acqua,mentre un vano a sx ospitava l`impianto di ventilazione.
In fondo al ricovero a sx una derivazione ci porta ad un ampio locale dove in successione sono stati ricavati tramite l`innalzamento di pareti di mattoni i vani destinati ad ospitare un`ulteriore riserva d`acqua,i due gruppi elettrogeni,le fosse dei serbatoi della riserva carburante ed infine l`ingresso principale protetto da postazione in cunicolo armato.
A questo punto ho potuto notare che nel muro di chiusura dell`ingresso era stata applicata una porticina metallica al momento aperta con un muro di neve all`esterno.Impossibilitato quindi a uscire dal principale sono ritornato all`ingresso secondario.
A parte dei ristagni d`acqua,superabili con normali scarponi e la casamatta n.1 in cui sono presenti circa 20 cm. d`acqua l`opera risulta visitabile senza grossi problemi.Si raccomanda sempre una pila di scorta e la solita attenzione alle fosse prive di protezione.
A coloro che fossero interessati a visitare l`opera si consiglia di lasciare l`auto al parcheggio lato ovest della diga,seguire la strada sterrata che conduce al forte Pattacroce,dopo circa un`ora di cammino,ormai in vista del malloppo dell`osservatorio un sentierino ci condurrà* all`ingresso.
La visita alla Batteria B.1 à* stata effettuata dallo scrivente il 19 maggio 2007.


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Le tre aperture delle cannoniere della Batteria B1.A sx il locale latrine ,e perfettamente mimetizzato il malloppo con l'osservatorio e l'ingresso secondario

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L'ingresso secondario

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Il fabbricato con destinazione a me ignota,forse il corpo di guardia,però inusuale inquesto tipo di opera

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Il locale latrine

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Malloppo dell'ingresso secndario.La svasatura dell'osservatorio.Notare il perfetto mimetismo e l'ottimale integrazione fra roccia e cemento

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Corridoio di accesso

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Il condotto della fotofonica murato

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L'interno della casamatta dell'osservatorio

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La piastra corazzata dell'osservatorio con lo scudo girevole

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Lo scudo girevole,su cui venivano posizionati i necessari strumenti ottici

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Vista dall'osservatorio

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Prime tracce di muri anneriti

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Accesso al Ricovero R2

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Il ricovero R2,i muri sono sempre più neri

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Accesso al corridoio delle postazioni delle armi

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Corridoio verso la casamatta A1

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L'interno della casamatta A1,completamente allagato.Persone ignote hanno smontato le rotaie di scorrimento dell'affusto del pezzo da 75 mm,abbandonandole sul pavimento

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La casamatta A2

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Nella casamatta A2 le rotaie di scorrimento del pezzo sono state lasciate al loro posto

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Notare lo spessore della piastra corazzata di protezione

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Vista dalla feritoia dell'arma,purtroppo solo neve

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Corridoio delle casematte delle armi con allineate,nella scanalatura,le spolette dei proiettili da 75 mm

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Le spolette

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Il vano della riservetta munizioni N2,in cui si à* verificata l'esplosione


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La volta danneggiata del vano della riservetta

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Ultima svolta a dx del corridoio delle armi,prima della casamatta A3

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L'interno della casamatta A3,quì le rotaie sono state asportate

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Vista dalla feritoia del pezzo A3

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Corridoio verso il ricovero R1

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Il ricovero R1

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Il vano degll'apparato di ventilazione con la presa d'aria

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Il basamento dei serbatoi in eternit della riserva dell'acqua

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Il locale del gruppo elettrogeno N.1 con il basamento del motore della potenza di 1,62 KW

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Il locale del gruppo elettrogeno N.2,con i basamenti del motore dellapotenza di 8 KW e la fossa del serbatoio della riserva del carburante

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Il locale del gruppo elettrogeno N.2 visto dal lato opposto

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Le staffe di sostegno della batteria di accumulatori

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Lo sportello dell'uscita principale,aperto ma impraticabile per neve


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Dopo il buio e i muri anneriti la vista che si gode dall'ingresso secondario non può che farci piacere