Al raid transafricano Algeri - Città del Capo del 1950 parteciparono equipaggi di varia nazionalità. Comprensibilmente vi fecero la parte del leone proprio i transalpini, dato che l’ Algeria era allora un territorio metropolitano francese. Ad alcuni equipaggi militari, altri della ditta Hotckiss ed uno dell’ ente radiofonico francese si affiancarono alcuni piloti privati dotati di molto entusiasmo ma poche risorse. Il più singolare fu senza dubbio il colono francese J. Despermet, residente in Tunisia. In vista della corsa si procurò una Jeep perfettamente funzionante, assemblando parti recuperate da rottami abbandonati nel deserto sin dalla campagna del 1943. Neanche un pezzo era nuovo di fabbrica, dunque il veicolo risultò una specie di “Frankenstein” composto di pezzi di produzioneFord, Willys e Bantam. Una volta aggiunti 4 pneumatici, una batteria nuova, lubrificanti e carburante, lo speranzoso e un po’ incosciente agricoltore riuscì a giungere comunque a Città del Capo e sulla sua esperienza scrisse anche un libro.



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