Ed ora, finalmente, la batteria "bassa" che, seppure dai più ignorata, era la struttura principale (non per niente è il n. 1 della mappa) cui faceva capo la poterna di rifornimento (n. 5) e da cui dipendeva per il munizionamento la batteria alta.

Cominciamo con una vista dall`alto (mi direte non si vede nulla: è proprio lì il bello) aprite gli occhi e forza con l`immaginazione!
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Una vista della fronte batteria: anche qui apparentemente nulla da vedere a parte una scarpata sassosa sul mare...
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Avvicinandosi e prestando attenzione comincia ad apparire qualcosa: un anello murato
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Sì perché quello che si vede non è una scarpata di rocce franate ma un muro: la curatissima copertura mimetica realizzata con pietre disposte ad arte ad occultare la struttura in cemento armato (le fotografie non rendono, si apprezza solo sul posto)
Qui forse si vede meglio: spuntano anche due tubi forse per drenaggio acque
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Nascosta, la volta della grande cisterna raccolta acqua comunicante a mezzo tubazione (qua e là ancora presente) con il molo di approdo sottostante (probabilmente il rifornimento idrico e non solo avveniva tramite bettoline)
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Eccoci all`angolo occidentale dove si riesce a capire la struttura composita della fronte: muro in cemento armato occultato da un rivestimento mimetico formato da pietre assortite sovrapposte e cementate tra loro
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Salendo, con qualche difficoltà , al piano di batteria si riesce a vedere la piazzola occidentale
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E questa, completamente coperta dalla vegetazione, è la piazzola orientale: le due postazioni sono abbastanza distanziate tra loro
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Il basamento di uno dei pezzi (postazione occidentale): ben visibili le generose chiavarde
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Evidenti i ganci di ancoraggio della copertura mimetica
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Dalla piazzola occidentale accediamo all`interno
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Percorriamo con attenzione il corridoio superiore di collegamento tra le piazzole (sfondato in più punti) cui fanno capo gli elevatori del munizionamento (qui meccanizzato) e le scale di accesso ai locali inferiori (notare l`effetto delle esplosioni sul tondino dell`armatura)
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Il corridoio superiore visto dal basso evidenzia la volta in mattoni
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L`accesso alla piazzola orientale devastato
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Il vano dell`elevatore della piazzola occidentale a livello del corridoio superiore
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Flangia di attacco dell`elevatore
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Il corridoio inferiore verso est
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Lo stesso corridoio verso ovest
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Una scala di collegamento tra i due livelli
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Altra immagine delle scale a due rampe confluenti
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Il vano dell`elevatore della piazzola orientale visto dal livello inferiore
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Dai corridoi inferiori, lato monte, si accede ai depositi munizioni
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L`interno di uno dei depositi: notate l`assoluta assenza di umidità e tenete presente che ormai siamo poco sopra il livello del mare!
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Un inquilino, disturbato dalla nostra presenza, comincia a svegliarsi... (in un altro deposito c`è lo scheletro di un animale selvatico, probabilmente un piccolo cinghiale, che, entrato o caduto, non è più riuscito ad uscire)
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L`intercapedine che circonda i locali della batteria: lato orientale
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L`intercapedine lato monte
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Ed ecco l`accesso al tunnel di collegamento (n. 3 della mappa) con la batteria alta (e il locale compressori....) purtroppo sigillato
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Questo invece (con il solito Stefano a curiosare) è l`accesso alla poterna di rifornimento (n. 5 della mappa) anche questo sigillato: l`altra estremità del tunnel, secondo noi, si trovava più o meno sotto la spianata/parcheggio che si incontra sulla destra poco dopo l`entrata
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Ora visto che Stefano fa orecchie da mercante, sono obbligato ad un breve cenno sull`armamento della batteria Dante De Lutti

Edificata prima del 1920 ebbe successive trasformazioni specialmente negli apparati di scoperta (come detto l`attuale osservatorio orientale dovrebbe essere la terza rielaborazione) fino alla copertura della batteria alta con struttura schartenstand (probabilmente ad opera dell`organizzazione Todt) negli anni 40 (prendere con le molle perché non supportato da documentazione ineccepibile).

Era armata con 4 pezzi da 152/45 Armstrong navali ripartiti a coppie nelle due batterie separate che abbiamo visto (immagine reperita in rete)
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più il solito pezzo da 120/40 Armstrong in una piazzola sopra al telemetro orientale per il tiro illuminante (a causa dell` indisponibilità di produzione nazionale si importava il munizionamento illuminante dall`estero e veniva sparato da questi obsoleti impianti singoli a piedistallo originariamente previsti per armamento antisilurante di unità maggiori e per torpediniere)
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La protezione contraerea era fornita dalla batteria sistemata all`esterno della sovrastante batteria Domenico Chiodo a Montemarcello (vedi post) e probabilmente da qualche mitragliera contro gli attacchi a volo radente posta nei pressi della struttura di cui però non si rileva traccia

Completa l`installazione un molo destinato all`approdo di piccole unità per il rifornimento e pattugliamento su cui circolano tante leggende metropolitane....