Visto en passant in libreria:

Immagine:

55,82 KB

Adolf Hitler esercitava sulle donne un fascino straordinario, che nelle grandi adunate sfociava in manifestazioni di isteria collettiva.
Ammirato da signore dell`aristocrazia, la sua ascesa al potere fu agevolata dall`appoggio di personalità note come la regista Leni Riefenstahl o Winifred Wagner, nuora del grande compositore.

Tuttavia, anche gli alti gerarchi, fedeli collaboratori di Hitler, avevano delle compagne.

Il regime nazista non si resse soltanto su una schiera di gerarchi, gregari, burocrati, militari e intellettuali;
un ruolo determinante fu svolto anche dalle donne, da quelle che per matrimonio, per amore o per personalità incisero in qualche modo sul corso degli eventi attraverso l`influenza che esercitarono sugli esponenti di spicco del regime.
In questo libro, Anna Maria Sigmund ci offre il ritratto a tutto tondo delle otto donne più rappresentative del Terzo Reich. La galleria si apre con il profilo di Carin Goering, la prima moglie del braccio destro di Hitler, morta di malattia e idolatrata dal vedovo. Segue quello della seconda moglie di Goering, Emmy, ex attrice di teatro, nominata «gran dama» del Reich. Un capitolo è dedicato a Magda Goebbels, moglie del potentissimo ministro della Propaganda, figura drammatica che si suicidò nel bunker di Berlino assieme a al marito e ai suoi sei figli. Seguono i ritratti della regista Leni Riefensthal e di Gertrud Scholtz-Klink, capo delle organizzazioni femminili del partito. Alla nipote di Hitler, Geli Raubal, e all`amante, Eva Braun, sono riservati i profili più privati della galleria. A chiudere la parata, colei che venne definita l`«allieva del Fürher, Henriette von Schirach.


Quale fu la loro vita? Che cosa provò, per esempio, Magda Goebbels quando nel 1945 permise al marito di uccidere i loro sei figli? Come riuscirono Carin ed Emmy Göring, la prima e la seconda moglie del fondatore della Gestapo a convivere con il marito morfinomane? Che cosa pensò Henriette von Schirach quando suo marito fece deportare 60.000 ebrei viennesi? Quale fu, in definitiva, il loro ruolo in pubblico e in privato, al di là dell`immagine che il ministro per la Propaganda Goebbels diffondeva della perfetta donna nazista disinteressata alla politica e alla carriera e interamente dedita alla famiglia? Anna Maria Sigmund si pone tutte queste domande: il risultato è un libro affascinante sulle donne nel Terzo Reich.

Un brano:
"Il 28 aprile, poco prima di mezzanotte, si realizzò per Eva Braun il desiderio di tutta la vita: Hitler la sposò. Goebbels e Bormann fecero da testimoni. Eva indossava un vestito lungo accollato di seta e portava i suoi gioielli più belli. Alla firma del certificato di matrimonio, Eva fece un errore. Cominciò con la B, poi la cancellò con una riga e scrisse per la prima e ultima volta nella sua vita: Eva Hitler.
I festeggiamenti per il matrimonio erano ancora in corso nello studio del bunker, quando Hitler, all`alba del 29 aprile 1945, iniziò a dettare il suo testamento privato: «Visto che negli anni della mia battaglia non credevo di potermi prendere la responsabilità di sposarmi, ora, alla fine di questa vita terrena, ho deciso di prendere come moglie quella ragazza che dopo anni di fidata amicizia, ha deciso volontariamente di raggiungermi nella città ormai quasi completamente assediata, per condividere il suo destino con il mio. Secondo il suo desiderio, mia moglie verrà con me verso la morte. Ci ricompenserà di tutto quello che il mio lavoro per il popolo tedesco ci ha sottratto... Io e mia moglie, per sfuggire l`onta della deposizione e della capitolazione, scegliamo la morte...»"