Questo è un report "atipico", per la stanza delle fortificazioni, dobbiamo parlare di sacrari militari e di fortificazioni della Grande guerra.
La cima del monte Grappa durante l'ultimo anno di guerra (1917), venne fortificata dal genio militare che vi costitui una delle fortificazioni più estese di alta montagna, realizzate durante il conflitto.
Tutta questa colossale struttura venne intitolata al re d'italia "Vittorio Emanuele III".
Il ramo principale era costituito da una galleria di 1,5km, con un complesso notevole di diramazioni per incavernare un notevole numero di pezzi di artiglieria e mitragliatrici, foto-elettriche ed osservatori.
Depositi per l'acqua, magazzini, riservette e supporti loggistici per i combattenti, assicuravano all'esercito italiano di dominare
con questa immensa fortezza, la dorsale del massiccio ed di intervenire con azione di fuoco e di fanterie.
Lo sviluppo totale era di circa cinque chilometri.
Dopo la fine della guerra si pensò di realizzare, un degno sacrario militare, sulla cima del monte che doveva raccordarsi
con l'immensa galleria.
Iniziarono i lavori nel 1925, ma quasi da subito incominciarono a trovarsi davanti al problema non indifferente dell'umidità* e delle
infiltrazioni d'acqua, allorchè il progettato del "vecchio ossario" venne abbandonato.
Di quel progetto rimane l'evidente portale Roma e il tratto di galleria che si allaccia al sistema sotteraneo della Vittorio Emanuele III.
L'attuale sacrario militare a gradoni, ospita i resti di otre 22mila salme di ambo gli eserciti che sul massiccio si affrontarono,
uniti nella morte ma divisi in due sacelli contrapposti, uno a sud italiano ed uno a nord austro-ungarico.
La mastodontica Vittorio Emanuele III, ora è in parte visitabile, della sua mole restano che poche centinaia di metri che miseramente raccontano la sua unicità*.
In anni recenti vi fu costrita una base militare, utilizzata per pochi anni e che da decenni è abbandonata, ma che decreto la deturpazione definitiva del sistema sotteraneo della galleria.
Io personalmente, con un'amico, in quattro "fasi", ho percorso il percorribile di quello che restò di questa "opera", però sono già* passati oltre dieci anni.
In questi giorni, mi sono recato con mia moglie a rendere omaggio a "loro", nell'abbrossimarsi dell'adunata degli alpini a Bassano del Grappa.
Immagine:
75,98*KB
Immagine:
107,55*KB
Immagine:
85,94*KB
Immagine:
57,9*KB
Immagine:
69,26*KB
Immagine:
83,39*KB
Immagine:
105,09*KB
Immagine:
97,62*KB
Immagine:
100,12*KB
Immagine:
83,48*KB
Immagine:
104,17*KB
Immagine:
171,24*KB
Immagine:
124,28*KB
Immagine:
171,1*KB
Immagine:
169,45*KB
Immagine:
163,35*KB
Immagine:
149,15*KB
Immagine:
180,46*KB
Immagine:
122,34*KB
Immagine:
154,84*KB
Immagine:
124,97*KB
Immagine:
175,77*KB
Immagine:
143,12*KB
Immagine:
140,04*KB
La galleria attualmente, come si può notare su alcune foto è soggetta allo scolo del terreno dell'acqua meteorica,
rende l'idea dello stillicidio che i soldati dovevano sopportare in quelle gallerie.
Ciao by Andrea e Susy



Rispondi citando





