Oggi, voglio condividere con voi un oggetto decisamente particolare ma soprattutto unico, se si considera la destinazione dello stesso.
Parliamo di un cuscino "funebre" o "commemorativo" che dir si voglia, realizzato nel 1921 a Bologna.
L`anziano signore che me lo ha regalato, mi raccontava che il cuscino era stato deposto nel 1921 - presso il Palazzo di Giustizia di Bologna – durante l'inaugurazione del busto marmoreo in memoria dell'avvocato Giulio GIORDANI, in commemorazione del primo anniversario dell'uccisione del
martire del fascismo felsineo, assassinato il 21 novembre 1920 a Palazzo d'Accursio in Bologna.
Giulio GIORDANI nacque a Bologna il 31 marzo 1878 da modesta famiglia artigiana. La sua intelligenza, la passione e la sua buona volontà decisero i genitori a inoltrarlo negli studi; superò il ginnasio ed il liceo ed a 18 anni si iscrisse nella facoltà di legge. Allievo Ufficiale nel 4° Reggimento Bersaglieri in Bologna nel 1898, proseguì anche durante il servizio militare i suoi studi prediletti, così che nel 1900 conseguì la laurea a pieni voti con lode.
La sua vita professionale fu una costante e rapida ascesa e al suo richiamo per la grande guerra nel maggio 1915, lo vediamo assegnato col grado di Sottotenente ad un Battaglione di Bersaglieri nella zona di Castiglione delle Siviere. Seguì le vicende del reparto, fu promosso Tenente nell`agosto e nella battaglia dell`ottobre 1915 lo troviamo in linea alla Trincea delle Frasche ove il 28 stesso durante l`azione viene gravemente ferito ad una gamba subendone poi l`amputazione.
Una Medaglia d`Argento al Valor Militare con una splendida motivazione premia il Bersagliere che ritornato nella città nativa, dà mirabile esempio di serena rassegnazione, dedicandosi fino alla fine della guerra alla propaganda per la resistenza nazionale.
Cessate le ostilità tornò quindi ai suoi studi ed alla sua professione; fu nominato membro del Consiglio di Disciplina dei Procuratori ed in quello dell`Ordine degli Avvocati, assumendo nel dicembre del 1919 la carica di Presidente della Società di Mutuo Soccorso fra Bersaglieri in congedo di Bologna. Il purissimo senso di dovere, non altro nell`intento di sbaragliare il nemico interno, gli fece accettare la lotta politica. La stima dei bolognesi lo portò Consigliere Comunale di minoranza e nell`aula del Palazzo d`Accursio il 21 novembre 1920 egli cadde assassinato dall`odio di parte al suo posto di combattimento. Emanuele Filiberto Duca d`Aosta, l`Invitto Comandante della III Armata, lo definì "L`Eroe della riscossa di Bologna, l`Eroe della redenzione d`Italia".
Il cuscino in seta è comprensibilmente vissuto, tanto che chi lo aveva in casa, ci teneva appuntate con degli spilli, le medaglie che aveva ereditato (in onore al Corpo di appartenenza di Giordani c`è il richiamo al motto dei bersaglieri ed il colore cremisi della parte inferiore). Per fortuna però il fascio ricamato con fili di seta colorati è rimasto integro e con esso la medaglia alla quale il cuscino faceva riferimento; infatti in seguito il cuscino venne conservato in una piccola teca presso la Casa del Fascio di Bologna e successivamente spostato al mausoleo dei caduti della Rivoluzione fascista presso il cimitero della Certosa di Bologna. Verso la fine della guerra (fortunatamente per noi!!!) il cuscino e la medaglia sono state accuratamente riposte in casa del fidato signore che le ha consegnate a me 17 anni fa.
La medaglia venne coniata a cura del giornale "Il Progresso" di Bologna dallo Stabilimento Johnson di Milano.
Questa è la storia, le immagini racconteranno il resto:
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] Alla prossima!!!



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Rispondi citando
]...se la trovo la posto.
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